Fra i tratti comuni alle nostre periferie urbane c’è la suggestione che di lì la Storia non passi. È così oggi come lo era negli anni Settanta, un periodo in cui pure «succedeva di tutto»: lo ricorda Davide Ferrario nella prefazione a La faglia, romanzo di Massimo Miro apparso in prima edizione dieci anni or sono per Il maestrale e ora riproposto in versione riveduta da Scritturapura con il sottotitolo «Il romanzo degli ultimi figli della classe operaia» (pp. 204, euro 15), che parrebbe ammiccare all’attualità della letteratura working class. Se però questa costellazione editoriale si occupa soprattutto di far...