Gisèle ha una tunica strappata che le lascia scoperte le braccia, quasi mascoline da quanto sono forzute. «Verso dicembre devo raddoppiare la lunghezza della corda», racconta riferendosi al livello dell’acqua nel pozzo di casa che con l’imminente inizio della stagione secca scenderà fino ad azzerarsi. «Ogni anno è così, ma ho l’impressione che la stagione delle piogge si avvii sempre più tardi». Siamo a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove la maggior parte della popolazione dipende dall’acqua di falda per l’approvvigionamento idrico. Pozzi profondi, rudimentali e quasi sempre manuali, che causano litigi e tensioni per le estenuanti code che si...