Raccontare nuovamente il passato per guardare con altri occhi il presente. È questa la linea che attraversa il programma delle Giornate degli autori, la sezione indipendente del festival di Venezia promossa dalle associazioni Anac e 100autori, al Lido dal 31 agosto al 10 settembre. Nell’annunciare il programma ieri, la direttrice artistica Gaia Furrer ha infatti sottolineato come diversi dei film selezionati siano ambientati in altre epoche, tra cui quello più atteso, Padre Pio di Abel Ferrara. Il regista statunitense studia ormai da tempo la figura del santo da Pietralcina, che sarà interpretato da Shia Labeouf. Al centro ci sarà il massacro dei socialisti a San Giovanni Rotondo nel biennio rosso, alcuni hanno sostenuto che Padre Pio vi fosse implicato.

DEI DIECI titoli in concorso quattro sono opere prime e cinque sono firmati da cineaste donne. Solamente un film italiano, Bentu di Salvatore Mereu, ambientato nella Sardegna degli anni ’50. Ad aprire la rassegna ci saranno due proiezioni, Marcia su Roma di Mark Cousins, a cavallo tra il lavoro d’archivio e di finzione sull’ascesa del fascismo in cui appare anche Alba Rohrwacher, e poi Dirty, Difficult, Dangerous di Wissam Charaf, ambientato il Libano. Sguardi di donne e di femminismo percorrono un film cinese – l’unico della Mostra – Stonewalling di Ji Huang, così come dalla Repubblica Ceca Ordinary failures di Cristina Grosan. Alla gioventù queer dell’isola di Sao Miguel è dedicato invece il primo film di finzione della documentarista portoghese Cláudia Varejão.
Le Giornate portano avanti il rapporto privilegiato col mondo del teatro italiano con la proiezione – fuori dal concorso – di Siamo qui per provare, realizzato da Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri, il film ruota intorno alla costruzione dell’ultimo spettacolo della coppia artistica Daria Deflorian e Antonio Tagliarini. Un evento speciale anche Casa Susanna, lavoro del regista francese Sebastien Lifshitz, che racconta la storia di un rifugio per trans nell’America rurale degli anni ’50 e ’60, a cui si aggiunge il film iraniano Alone di Jafar Najafi.

ACCANTO alla programmazione principale c’è poi il «cuore off» delle Giornate, ovvero le Notti Veneziane, una vera e propria selezione aggiuntiva che avrà la sua casa nella nuova Sala Laguna, in accordo con L’Isola di Edipo. Saranno protagonisti nove film italiani, tra cui Se fate i bravi di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone, diario retrospettivo su Genova 2001; Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo, lavoro sull’artista Pablo Echaurren che abbraccia una riflessione sul tempo; Le favolose di Roberta Torre, storie di vita trans tra finzione e documentario, nel cast anche le attiviste Porpora Marcasciano e Nicole De Leo. In questa cornice ci saranno poi alcuni eventi «extra». Il regista armeno Artavazd Pelešjan presenterà il suo ultimo lavoro La Nature, mai proiettato in Italia finora. Per omaggiare il nume tutelare dell’Isola di Edipo, è previsto nella notte uno spettacolo teatrale di Filippo Timi ispirato a Pasolini. Ci saranno poi i «corti d’autore» di Janicza Bravo, Carla Simón oltre a un lavoro di Daniele Ciprì, e ancora i talk e le masterclass, una sarà tenuta da Céline Sciamma – la regista francese presiederà la giuria quest’anno – per un’altra è atteso Edgar Reitz, in occasione della versione restaurata del suo Heimat 2. A chiudere le Giornate degli autori sarà The Listener di Steve Buscemi con Tessa Thompson nei panni di una volontaria notturna per una linea telefonica di supporto psicologico.