Sono tuttaltro che lavoretti. Parte dal Piemonte una proposta di legge al Parlamento per normare la cosiddetta gig economy, riconoscendo i mestieri organizzati da piattaforme digitali come lavoro subordinato. Ieri il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità il documento presentato dal capogruppo di Leu Marco Grimaldi. «È la prima proposta normativa nazionale sulle piattaforme digitali e una delle prime proposte organiche su scala europea». La legge ridefinisce l’inquadramento dei lavoratori attraverso contratti chiari e trasparenti, per riconoscerne diritti e tutele, e per impedire che siano aggirate molte delle regolamentazioni previste dai contratti collettivi, come le tutele in caso di malattia,...