Un anno dopo la promessa elettorale il governo Scholz finalmente prepara la legge per legalizzare la cannabis. Il ministro della Sanità, Karl Lauterbach (Spd) ha appena chiuso la bozza finale della norma per la «vendita controllata» che potrebbe essere presentata già a fine dicembre.
Spiccano i tre punti-chiave: ogni maggiorenne potrà acquistare e detenere fino a 20 grammi di cannabis; sarà consentita la coltivazione in casa di massimo due piante per persona; i negozi autorizzati alla vendita (il governo non ha ancora deciso se sotto forma di coffee-shop o se saranno le farmacie) dovranno essere a distanza di sicurezza dalle scuole e non potranno in alcun modo farsi pubblicità.

DAL PUNTO DI VISTA pratico la legalizzazione verrà coordinata da tutti i ministeri federali coinvolti nella svolta antiproibizionista. A cominciare da Giustizia e Interno: il primo coinvolto per depennare il reato dal codice penale, il secondo perché la nuova legge viene varata ufficialmente per combattere il mercato nero gestito dalle narcomafie.

Il ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) e il collega delle Finanze, Christian Lindner (Fdp) si occuperanno invece dei dettagli relativi alla messa in commercio e conseguente tassazione, ovvero dei 2,7 miliardi di euro all’anno che si stima entreranno nelle casse pubbliche (1,5 solo di imposte) grazie ai quattro milioni di consumatori di cannabis in Germania, come da calcolo dell’Associazione tedesca della canapa. Ma in prima fila ci sarà il ministero di Lauterbach che già gestisce la cannabis terapeutica da cinque anni acquistabile dietro ricetta medica: oltre 6,5 tonnellate annue importate dalle tre aziende nazionali autorizzate.

LA NUOVA LEGGE conterrà anche lo stop preventivo alla vendita delle “megacanne” stile Amsterdam con percentuali di Thc fuori misura. La quantità massima di tetraidrocannabinolo ammessa nel prodotto non potrà superare il 15% con l’eccezione dei giovanissimi: i consumatori di età compresa fra 18 e 21 anni dovranno limitarsi al 10% massimo di principio attivo «per prevenire i possibili danni cerebrali» spiegano al ministero della Sanità che ha sempre sede nella vecchia capitale Bonn.

Mentre i minori trovati in possesso di cannabis non finiranno più davanti al giudice ma verrà sequestrata loro la sostanza e saranno obbligati a frequentare un corso di prevenzione. Del resto l’uso in Germania è conclamato: la rilevazione del Centro federale per l’educazione alla Salute restituisce il 46,4% dei tedeschi tra 18 e 25 anni e il 10,4% tra i 12 e 17 che hanno fumato almeno una canna.

NELL’OTTOBRE 2021, nel pieno delle trattative per il governo Scholz, la coalizione Semaforo veniva battezzata come «la coalizione dei fattoni» (così la Bild) eppure tra i motivi della legalizzazione della «vendita per uso ricreativo» della cannabis c’è anzitutto la lotta alla criminalità organizzata che guadagna miliardi grazie al proibizionismo.

Per Berlino viene prima della seconda buona ragione: il denaro pubblico gettato inutilmente per inseguire e perseguire migliaia di cittadini colpevoli di un reato che provoca zero allarme sociale mentre ingolfa i tribunali dei 16 Land.

Infine, ma non ultima, insiste la questione sanitaria, nel senso della sicurezza del consumatore costretto dal mercato nero ad acquistare sostanze mediamente di scarsa qualità. «La vendita controllata garantirà lo standard minimo come per tutti gli altri prodotti di largo consumo» ricordano nel governo. Sotto il profilo culturale, invece, la nuova legge abbatterà il tabù penale secolare: la cannabis non verrà più inserita nella tabella delle sostanze stupefacenti.

«Il consumo di marjuana fatto con moderazione e in sicurezza senza essere accompagnato dal reato di acquisto illecito è qualcosa che deve essere accettato. Fa parte della società moderna» riassume il ministro Lauterbach, laureato in medicina.