Un milione e mezzo di vaccinati scomparsi dalle tabelle ufficiali, il piano pandemico nazionale sospeso in attesa della formazione del nuovo governo, e la fine dello stato di emergenza per la pandemia previsto per il 25 novembre che rischia di dare il via libera ai singoli Land per smontare le misure anti contagio.

Più che la crescita esponenziale delle infezioni (ieri 15.093 nuovi casi, 70% in più della scorsa settimana, mai così tanti da fine settembre) a preoccupare la Germania è la totale incertezza sulla gestione del contenimento del Covid-19.

Nonostante i posti liberi nelle terapie intensive siano oltre 22 mila i ricoverati sono passati da 162 a 719 nell’ultimo mese mentre le vaccinazioni non procedono ancora secondo i piani.

A lanciare l’allarme è il deputato Karl Lauterbach, epidemiologo ed esperto di Sanità della Spd, preoccupato per l’inerzia nel contrasto alla diffusione del virus. «La quarta ondata non si fermerà e manca una sistematica campagna sui richiami per chi non ha terminato il ciclo di immunizzazione. Ma ho anche l’impressione che non abbiamo raggiunto abbastanza persone con background migratorio». In parallelo Lauterbach indica la principale causa dell’incremento dei contagi. «I farmaci perdono di efficacia dopo sei mesi, quindi aspettiamoci altri casi a breve dato che la vaccinazione è in ritardo da più di un anno e mezzo».

In particolare non procede la tabella di marcia degli anziani. Secondo l’Ufficio federale di statistica sono 13 milioni i tedeschi over-70 eppure il Robert Koch Institut (Rki) certifica che solo 1,5 hanno ricevuto il richiamo. Si aggiunge ai 4,5 milioni di inoculati con il farmaco Johnson & Johnson che ha «un efficacia relativamente bassa sulla variante delta». In più a causa della mancanza di protezione totale dei vaccini «ci si deve attendere un calo della copertura e l’aumento di probabilità che un vaccinato entri in contatto con il virus, anche se per ora la maggioranza dei casi riguarda i non vaccinati» avvertono gli esperti del Rki.

Inspiegabile, invece, il clamoroso buco sulle statistiche: le cifre ufficiali del ministero della Sanità riportano il 69% di chi ha ricevuto la prima dose e il 66% a cui è stata somministrata anche la seconda ma l’Associazione dei medici aziendali stima che circa 1,5 milioni di vaccinazioni non siano state segnalate, come denuncia la vicepresidente Anette Wahl-Wachendor. Da qui «l’enorme problema strutturale di non avere una vera quota di vaccinazione» precisa l’infettivologo Gerd Fätkenheuer.

Come se non bastasse fra un mese cesserà (e non sarà rinnovato) lo stato di emergenza, base giuridica per ogni restrizione dei contatti. I governatori dei 16 Land promettono di agire «di concerto e con prudenza» ma ognuno potrebbe approfittare della vacatio per allentare le misure anticontagio nel proprio Stato. Mentre il governo Merkel resta in carica solo per gli affari correnti e quindi non può aggiornare il piano pandemia che spetta invece al nuovo esecutivo. Il cui insediamento, se va bene, è previsto per fine dicembre.