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Genere, aborto, armi, salari… Dal 1 gennaio ecco gli Stati disuniti d’America

Genere, aborto, armi, salari… Dal 1 gennaio ecco gli Stati disuniti d’AmericaMike DeWine – foto Ap

Usa Congresso bloccato, e da Capodanno scattano nuove leggi statili: come cambia la vita americana secondo i confini. Il giro di vite contro le pistole nei luoghi pubblici, quelle artigianali ed i caricatori da guerra

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 3 gennaio 2024

Il primo gennaio negli Stati Uniti sono entrate in vigore una serie di leggi che riguardano aborti, diversità, controllo delle armi e minimo sindacale, e che contribuiscono a dividere ulteriormente un paese spaccato tra stati repubblicani e democratici.

Durante il 2023 di fatto non è stato il Congresso ad agire, ma le autorità statali: secondo i dati della società di analisi Quorum, il 118° Congresso è stato uno dei più improduttivi della storia moderna, non solo per via della maggioranza risicata dei dem al Senato, ma anche per le lotte intestine nella maggioranza rep alla Camera che ha regolarmente bloccato l’attività legislativa, incluse le tre settimane in cui il Congresso è stato paralizzato dall’incapacità dei repubblicani di trovare un sostituto per il presidente Gop Kevin McCarthy silurato dall’ultradestra. In questo vuoto gli Stati di sono organizzati da soli.

Sull’affermazione di genere dei minori sono state approvati divieti o restrizioni in 20 stati gop, nonostante le principali associazioni mediche, tra cui l’Academy of Child and Adolescent Psychiatry, concordino sul fatto che le cure che affermano il genere sono sicure, efficacie benefiche. In Louisiana la maggioranza Gop ha scavalcato il veto del governatore democratico e ha passato una legge per impedire ai minori di sottoporsi a interventi chirurgici di affermazione del genere, di assumere farmaci per il blocco della pubertà e trattamenti ormonali, e per sanzionare gli operatori sanitari che li prescrivono. Leggi simili sono passate in Georgia, West Virginia, Florida, mentre diversi stati a guida democratica hanno, al contrario, approvato leggi per proteggere la comunità Lgbtq, tra cui il Minnesota, il Michigan, New York. In California i rivenditori di giocattoli dal 2024 sono tenuti ad esporre giocattoli neutrali rispetto al genere.

Un caso a parte è quello dell’Ohio dove il governatore repubblicano Mike DeWine si è messo contro la maggioranza del suo stesso partito al Congresso statale, e con un raro rifiuto in quello che è uno sforzo concertato da parte del Gop, ha posto il veto al disegno di legge che avrebbe vietato ai minori transgender di ricevere i farmaci bloccanti della pubertà, la terapia ormonale e gli interventi chirurgici.

Dal 1° gennaio ci sono anche nuove leggi locali per proteggere il diritto all’aborto. A Washington, tutti i piani di assicurazione sanitaria statali saranno tenuti a coprire i costi dell’aborto; una nuova legge dell’Illinois vieta la vendita, la condivisione o il trasferimento dei dati riguardanti le targhe delle auto e che vengono registrati dai dispositivi per il controllo della velocità, con stati che userebbero queste informazioni per perseguire le donne che abortiscono fuori dal loro stato di residenza. In California da lunedì i medici che spediscono le pillole abortive in stati che le criminalizzano, hanno ora una protezione legale e non possono essere perseguiti.

Giro di vite anche sulle armi: in California la nuova legge le vieta nella maggior parte dei luoghi pubblici; in Illinois non si vendono più i fucili semiautomatici ad alta potenza e i caricatori ad alta capacità; il Colorado si è unito ad altri 10 Stati e ha vietato le armi fantasma (armi di fabbricazione artigianale che non hanno numero di serie); in Minnesota si potrà chiedere ai tribunali di togliere temporaneamente le armi alle persone considerate una minaccia per gli altri o per se stesse.

Il salario minimo salirà a 15 dollari o più all’ora in 22 Stati a guida dem, mentre il Texas sta chiudendo gli uffici per la diversità, l’equità e l’inclusione nelle università finanziate con fondi pubblici. L’Illinois é il primo Stato a togliere i finanziamenti pubblici alle biblioteche pubbliche che limitano o vietano materiali a causa «dell’origine, del background o delle opinioni di coloro che hanno contribuito alla loro creazione».

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