Entrerà in vigore da martedì 14, con un primo volo già annunciato dalla ministra dell’Interno Patel e un secondo giovedì 16, il piano anti migranti del governo inglese che prevede di trasferire in Ruanda i migranti sbarcati «illegalmente» nel Regno unito.

Ma già sono scattati i primi ricorsi individuali e delle ong. Tra questi il caso di un iracheno scappato dal proprio Paese poiché minacciato in quanto gay e che ora teme il «soggiorno» temporaneo in Ruanda a causa dell’atteggiamento discriminatorio dello Stato africano.

Ieri anche l’Onu ha alzato la voce dichiarando di non aver mai approvato il piano Patel-Johnson, privo degli standard di «legalità e adeguatezza» richiesti, a differenza di quanto sostenuto dal governo inglese.