Le buone relazioni tra Israele e il Regno del Marocco, che dal 2020 viaggiano spedite sull’onda degli Accordi di Abramo apparecchiati da Trump, non riguardano solo l’economia, le sinergie di intelligence e le forniture militari che tornano utili a Rabat sul fronte dei “suoi” territori occupati, nel Sahara Occidentale.

Ci sono anche legami d’affari meno “ufficiali” ed è da quel fronte – non dal palazzo – che arriva un segnale degno delle migliori campagne di boicottaggio e in sintonia con le decine di migliaia di marocchini scesi in piazza per protestare contro la carneficina in corso a Gaza. I produttori di hashish del Rif – secondo un’inchiesta del sito in ebraico Mako condotta tra Marocco e israele – hanno deciso di non rifornire più i loro clienti israeliani, che per questo stanno perdendo un giro d’affari milionario.