Cultura

Gabriella Bonacchi e la pratica vitale del femminismo

Gabriella Bonacchi e la pratica vitale del femminismo

RITRATTI Addio alla storica e femminista. I funerali si celebreranno oggi, martedì 6 febbraio, alle ore 11.30 presso la Chiesa di San Miniato al Monte di Firenze

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 6 febbraio 2024

Gabriella Bonacchi ci ha lasciate. Femminista, studiosa, è stata collaboratrice della Fondazione Lelio e Lisli Basso, di cui ha diretto per decenni la sezione «Studi e Ricerche». Gabriella si è dedicata alla ricerca storica e alla riflessione filosofica, le sue passioni, con una grande raffinatezza intellettuale e capacità di intrecciare costantemente le due dimensioni.
È stata molto attiva su temi e pratiche del femminismo, ha intessuto reti e relazioni tra donne sin dai primi anni Ottanta, fondando insieme ad altre nel 1981 «Memoria. Rivista di storia delle donne» (1981-1991) e contribuendo alla nascita della Società italiana delle storiche.

TRA I SUOI LAVORI monografici e curatele, Legge e peccato. Anime, corpi, giustizia alla corte dei papi (Laterza, 1995), Il dilemma della cittadinanza. Diritti e doveri delle donne (curato con Angela Groppi, Laterza, 1993), Dialoghi di bioetica (Carocci, 2023). Negli ultimi anni Bonacchi stava lavorando a una storia della bioetica al femminile, continuando ad approfondire temi e problematiche del femminismo italiano e internazionale. Proprio la costante interazione tra ricerca storica e riflessione filosofica le ha permesso di cogliere in anticipo quanto volgeva verso il futuro, osservatrice attenta delle dinamiche sociali, politiche e costituzionali, delle strutture del simbolico, delle questioni a venire. Fu ad esempio tra le prime in Italia che si dedicò alla diffusione dell’opera di Rosa Luxemburg, assieme a Lelio Basso, dopo un lungo soggiorno di studio in Germania.

Pensare e dibattere in maniera accesa su ogni aspetto della vita, compresi il cinema (sua altra grande passione), la musica e la letteratura era per lei motivo di linfa vitale, in un continuo confronto con le altre e gli altri. Non a caso, amava citare la frase: «il pensare rende la vita più vita» di Maria Zambrano, alla costante ricerca di nuovi modi di essere dell’esistenza.

FEMMINISTA sin dagli anni dell’Università a Firenze, è a Roma che ha partecipato in maniera attiva alla politica delle donne. Curiosa, anticonformista, ha contribuito alla riflessione del movimento delle donne, con grande vitalità e originale apporto. Per Gabriella, il femminismo non poteva che pensare differentemente perché le donne avevano fatto del pensare una pratica collettiva.
Gabriella Bonacchi è stata per tante di noi un’amica generosa, insostituibile, attenta a cogliere le intelligenze e le fragilità di ognuna, vicina nelle gioie e nei dolori, capace di preoccuparsi di tutte noi. Noi che le abbiamo voluto bene e che continueremo a volergliene.

* I funerali si celebreranno oggi, martedì 6 febbraio, alle ore 11.30 presso la Chiesa di San Miniato al Monte di Firenze.

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