Di fronte alla quinta ondata di Covid, definita «folgorante» dal governo, oggi il ministro della Sanità, Olivier Véran, preciserà le nuove misure da prendere per farvi fronte. Si baseranno su tre “assi”: un rafforzamento delle misure “barriera”, mentre c’è stato un rilassamento generale nella popolazione; un “rafforzamento” del pass sanitario, per vaccinati, guariti o per chi produce un test ogni 24 ore, mentre ancora 6 milioni di francesi sono refrattari; e “un’accelerazione” delle somministrazioni, la terza dose, oggi limitata a chi ha più di 65 anni e dal 1° dicembre a chi ha più di 50, sarà generalizzata per gli adulti dal 15 gennaio.

Non dovrebbero esserci, invece, decisioni per imporre di nuovo il telelavoro né chiusure delle università. Nelle scuole, il Covid ha già portato alla sospensione delle lezioni in 6mila classi, dall’asilo al liceo. Il primo ministro, Jean Castex, è contagiato e in isolamento, come la ministra dell’Integrazione, Brigitte Klinkert. Lo stato di “massima allerta”, stabilito a 250 casi ogni 100mila abitanti, è ormai superato in alcune aree, Parigi compresa. Ma, grazie alla vaccinazione del 75% della popolazione (87,8% di chi ha più di 12 anni), gli ospedali non sono ancora travolti, ci sono 8.500 ricoverati.

A 5 mesi dalle elezioni presidenziali, il Covid invade di nuovo la politica. In particolare nelle Antille: in Guadalupa dal 15 novembre è in corso una protesta, anche molto violenta, scattata contro l’obbligo di vaccino per il personale sanitario (si tratta di una minoranza di contestatori, l’85% dei medici e infermieri è vaccinato), anche la Martinica è in sciopero dall’inizio della settimana. In Guadalupa, è stato imposto il coprifuoco, almeno fino a domenica prossima. Il governo ha inviato degli agenti dei corpi speciali, per sedare le protesta e non intende cedere alle richieste di rimandare l’obbligo vaccinale.

Ma il Covid è soprattutto un pretesto per rivendicazioni venute da lontano: un malessere sociale che dipende dalla forte disoccupazione, dei giovani senza prospettive, il costo della vita alto e i salari bassi. La sfiducia nel governo è endemica, rafforzata dallo scandalo del chlordecone, un pesticida che è rimasto a lungo legale in Guadalupa, malgrado la nocività, o per la mancanza d’acqua in molte zone, che denunciano l’abbandono da parte di Parigi.

«La salute pubblica non deve essere strumentalizzata a fini politici», accusa il governo, che tenta di riaprire il dialogo con i sindacati locali in lotta. Emmanuel Macron ha definito «esplosiva» la situazione sull’isola.

Il Covid sta perturbando anche il referendum sull’indipendenza in Nuova Caledonia, un terzo voto previsto per il 12 dicembre (nei primi due, novembre 2018 e ottobre 2020, il “no” all’indipendenza ha vinto rispettivamente con il 56,4% e il 53,2%). Gli indipendentisti contestano la data del 12 dicembre e hanno deciso di boicottare il referendum, per svuotarne la validità. Chiedono di rimandare a dopo la fine della pandemia, per poter celebrare il lungo lutto tradizionale dei Kanak per i numerosi morti di Covid nella comunità.