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Francia-Galles, sfida all’ultima meta

Francia-Galles, sfida all’ultima meta

Rugby Potrebbe essere il sabato decisivo per l'assegnazione del Sei Nazioni, ma c'è ancora qualche incognita. L'Italia fa visita alla Scozia

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 20 marzo 2021

Il “super-sabato” potrebbe concludere questo Sei Nazioni di rugby 2021 e laureare il Galles campione, con tanto di Grande Slam ad arricchire la posta in palio. Il condizionale è d’obbligo, dovendosi recuperare il match Francia-Scozia che è stato rinviato a causa di un cluster di Covid sviluppatosi a febbraio nel gruppo francese, ma è pur vero che tutti gli occhi sono puntati sullo Stade de France di Parigi dove i coqs affrontano i gallesi: è questo il match che vale l’intera stagione. La classifica alla vigilia di questa ultima giornata è la seguente: Galles 19 punti, Irlanda 11, Francia e Inghilterra 10, Scozia 6, Italia 0. Facciamo un po’ di conti. La vittoria assegna 4 punti, più un punto di bonus se si segnano almeno 4 mete. Per conquistare la vittoria e raggiungere quota 20, sorpassando i gallesi, il XV de France deve conquistare tutti e 5 i punti in palio tanto domani quanto venerdì prossimo, 26 marzo, nel recupero con la Scozia. Ma non solo: bisogna che il Galles non ottenga nessun punto di bonus domani sera, dunque va battuto con uno scarto superiore ai 7 punti e senza concedergli più di tre mete. Impresa ardua sebbene non impossibile.

I DRAGONI SENTONO di avere il vento in poppa: tutto quel che poteva andar bene è andato bene. Quattro vittorie e il vantaggio di aver giocato due partite contro avversari (Irlanda e Scozia) ridotti in quattordici per i cartellini rossi; e la Triple Crown, che viene assegnata alla squadra delle British & Irish Isles che sconfigge tutte e tre le contendenti, è già stata conquistata. Inoltre, coach Wayne Pivac non ha dovuto fronteggiare infortuni seri e in ogni match ha potuto schierare i migliori dei suoi. La squadra che molti davano in declino per ragioni di usura si ritrova dunque a un passo dal titolo e da un tredicesimo Grande Slam (l’ultimo nel 2019), un primato che solo gli inglesi possono vantare. Nulla però è scontato. La giovane Francia di Fabien Galthié ha messo in mostra il miglior rugby di questo Sei Nazioni: lo ha fatto non sempre con la necessaria continuità e sabato scorso ha dovuto inchinarsi agli inglesi (23-20), ma non c’è dubbio che in materia di talento e qualità ha destato meraviglia tanto nel gioco d’attacco che in difesa. Inoltre si gioca a Parigi, sebbene il fattore campo sia parzialmente annullato dagli spalti vuoti e desolanti. Probabili protagonisti: il ventiquatrenne Antoine Dupont, forse il miglior mediano di mischia in circolazione, e il trentacinquenne seconda linea Alun Wyn Jones, 147 caps con la maglia dei dragoni, ormai assurto nell’olimpo dei grandi del rugby.

Francia: Dulin; Thomas, Vakatawa, Fickou, Penaud; Jalibert, Dupont; Alldritt, Olivon, Cretin; Willemse, Taofifenua; Haouas, Marchand, Baille.

Galles: L. Williams; Rees-Zammit, North, J. Davies, Adams; Biggar, G. Davies; Wyn Jones, Beard; Francis, Owens, W. Jones.

Tv: MotorTrend, canale 59, ore 21:00, streaming su Discovery +.

La giornata prenderà il via con il match di Edimburgo tra Scozia e Italia (Dmax, 15:15). Gli scozzesi erano partiti benissimo, conquistando la Calcutta Cup in casa inglese, ma poi hanno rimediato due sconfitte, con Galles e Irlanda, che ne hanno ridimensionato le ambizioni. Ancora una volta sono emerse molte lacune e zone d’ombra in un gioco a volte brillante ma più spesso carente nelle fasi decisive dei match. Resta però una squadra fuori dalla portata degli azzurri, sebbene la formazione che Greg Townsend manderà in campo sarà ampiamente rimaneggiata. Sull’Italia non c’è molto da aggiungere a quanto si è visto finora e le cifre sono evidenti e crudeli: quattro sconfitte (trentuno consecutive nel torneo), 26 mete incassate (una media di 6,5 a partita) contro cinque messe a segno, cucchiaio di legno che da cinque stagioni giace in qualche metaforica bacheca della federazione. Ma soprattutto un declino che da almeno due stagioni ha preso la forma di una discesa in picchiata. Intanto la FIR si è data un nuovo presidente. E’ Marzio Innocenti, classe 1958, una vita nel rugby e consigliere federale da vent’anni, di cui diciassette spesi come oppositore dei presidenti in carica (Dondi e poi Gavazzi). Innocenti ha promesso discontinuità: rilancio dei club e del campionato di vertice (il Top 10), ridimensionamento della struttura delle Accademie federali, una riflessione (necessaria) sulle due franchigie che partecipano alle coppe europee. Il programma è impegnativo ma è certo che qualcosa va fatto prima che il rugby italiano sprofondi nell’oblio.

Il terzo match in programma è Irlanda-Inghilterra (MotorTrend, canale 59, 17:45). Si gioca per l’orgoglio, per una mai doma rivalità, per il Millenium Trophy (trofeo “minore” in palio tra le due nazioni. Buon rugby.

 

 

 

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