Yaël Braun-Pivet è la nuova presidente dell’Assemblée Nationale. È stata eletta ieri, al secondo turno, con una maggioranza di 242 voti su 462 espressi. Al primo turno era arrivata in testa, ma senza maggioranza assoluta, poiché ogni gruppo aveva presentato un candidato.

È la prima volta, in Francia, che una donna è eletta alla carica di presidente dell’Assemblée nationale, posto istituzionalmente importante, che a differenza del presidente del Senato, peraltro seconda carica dello stato, ha la possibilità di forzare un governo alle dimissioni, attraverso un voto di censura. «Quanto è lungo e sinuoso il cammino per l’eguaglianza tra uomini e donne» ha detto nel suo primo intervento. Yaël Braun-Pivet, della République en Marche (che diventerà Renaissance a luglio), è un’avvocata di 51 anni, che nella precedente legislatura era stata presidente della commissione delle leggi del parlamento.

Non avrà vita facile, vista la composizione dell’Assemblée uscita dal voto di giugno, con Ensemble, la coalizione di Macron, che ha perso la maggioranza assoluta e delle forti opposizioni, la Nupes a sinistra, il Rassemblement national con 89 seggi e anche i Républicains. Dovrà gestire le alleanze, legge per legge, ieri ha proposto «consenso, compromesso, scambio, collegialità».

Il suo predecessore, Richard Ferrand, un ex socialista diventato della République en Marche, è stato sconfitto alle legislative. Con l’elezione di Yaël Braun-Pivet, nel primo giorno di seduta del nuovo parlamento, si inaugura una settimana cruciale per le cariche: giovedì c’è l’importante appuntamento per la presidenza della commissione finanze, che per statuto va all’opposizione. La lotta è tra la Nupes e il Rassemblement national.

Ieri, nel giorno della prima seduta dei nuovi parlamentari, disposti in ordine alfabetico per un giorno, la presidenza è stata assicurata dal deputato più anziano, José Gonzalez, 79 anni, della vecchia guardia del Fronte nazionale oggi del Rassemblement.