Dieci anni dopo, è ballottaggio per il sindaco. Di nuovo la prova del fuoco per Felice Casson, che riparte da 46.298 preferenze rispetto alle 34.790 di Luigi Brugnaro, alla testa dei neo-berluscones. Nel 2005 aveva dismesso la toga da pm delle inchieste sul Petrolkimico e Gladio: candidato della coalizione «rossoverde», fu bruciato per 1.340 voti dal filosofo Massimo Cacciari sostenuto solo da Margherita e Udeur. Ma questa volta Venezia sarà chiamata a scegliere fra #Felicittà o alluvione di lobby, tutela dei beni comuni o assalto di vecchi e nuovi cannibali, trasparenza amministrativa o «concessioni uniche». Casson dimostra tranquillità, concentrazione e...