Mentre è partito il conto alla rovescia della procedura di licenziamento collettivo per i 172 operai superstiti della ex Gkn, il ministero convoca per il 25 ottobre un tavolo tecnico per la verifica del progetto industriale operaio. Una decisione di fronte alla quale la Fiom Cgil e la Rsu ribattono: “Siamo pronti a presentarlo, ma il progetto non potrà mai realizzarsi senza la volontà delle istituzioni a un rilancio industriale del sito, con il ritiro dei licenziamenti, la disponibilità ad investire risorse in un consorzio industriale, e ammortizzatori sociali che diano il tempo di portarlo in fondo. Tutto questo può deciderlo solo un tavolo di crisi, per questo la convocazione del 25 è un paradosso”.
Ogni verifica del progetto industriale – puntualizzano operai e sindacato – deve tener conto del fatto che lo stesso progetto sta dentro la vertenza. “L’intervento pubblico – tirano le somme – chiuderebbe questa partita in cinque minuti, il governo dimostri che non vuole una speculazione immobiliare”. Un rischio che traspare dalla rivalutazione economica dello stabilimento da parte di Melrose, e dalle ultime variazioni societarie di Qf-ex Gkn. Così alle istituzioni si chiede di rilevare lo stabilimento, con un consorzio industriale a partecipazione pubblica, e concederlo, in affitto o in rent-to buy, alla coop dei lavoratori dentro un condominio industriale complessivo per le aziende che lo vorranno abitare: “Il ministro Urso dice che bisogna stare attenti a come si utilizzano i fondi pubblici – osservano infine Fiom e Rsu – noi ricordiamo che a Qf sono stati concessi due anni di cig ‘a fondo perduto’, senza causale, senza piano industriale e senza nemmeno chiedere di ritirare la liquidazione. Ora chiediamo che la cig venga messa a disposizione della cooperativa”