Quello di Fabrizio Ferraro è un cinema indipendente, progetto perseguito con ostinata passione e soprattutto anomalo, intendendo come anomalia le forme di una narrazione che cerca nel suo svolgersi il rapporto costante con le immagini, con la loro geometria di senso, cosa che in tempi di script per un cinema dei «grandi temi» appare quasi una rivoluzione. Questo però non significa che le sue siano storie arroganti, i «dispositivi» che costruisce sono al contrario aperti, interrogano e lasciano fluttuare lo sguardo di chi li fruisce invece di guidarlo lungo sentieri determinati; e si volgono al pensiero filosofico, Benjamin per primo...