Payton Gendron, il 19enne suprematista bianco che il 14 maggio 2022 ha ucciso 10 persone di colore aprendo il fuoco in un supermercato di Buffalo, nello stato di New York, è stato condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata.

Alla lettura del verdetto Gendron ha pianto e ha detto di essersi pentito delle sue azioni, durante un’udienza a forte impatto emotivo durante la quale ha dovuto affrontare la rabbia delle famiglie delle vittime. All”udienza sono stati ascoltati i familiari delle vittime, che hanno raccontato fra le lacrime di come quella sparatoria abbia cambiato le loro vite, in un crescendo emotivo culminato a metà udienza, quando un uomo si è alzato e si è scagliato verso l’imputato, e ha dovuto essere bloccato dalla polizia presente in tribunale
«Ho fatto una cosa terribile quel giorno – a detto Gendron – Ho sparato e ucciso delle persone perché erano nere. Ripensandoci ora, non riesco a credere di averlo fatto davvero. Ho creduto a ciò che ho letto online e ho agito per odio. So che non posso tornare indietro, ma vorrei poterlo fare e non voglio che nessuno sia ispirato da me e da quello che ho fatto».
A novembre Gendron si era dichiarato colpevole di un atto di terrorismo interno motivato dall’odio, e gli erano stati dati dieci capi di imputazione per omicidio di primo grado, 3 per tentato omicidio e 1 per possesso di armi per la sparatoria di massa.
Alla fine, il giudice lo ha condannato all’ergastolo per ciascuna delle accuse di terrorismo e omicidio. «Non c’è posto per te o per le tue ideologie ignoranti, odiose e malvagie in una società civile – ha detto  rivolgendosi direttamente all’imputato – Non ci può essere pietà per te, nessuna comprensione, nessuna seconda possibilità. Il danno che hai causato è troppo grande e le persone che hai ferito sono troppo preziose per questa comunità. Non vedrai mai più la luce del giorno da uomo libero».
La sentenza è arrivata un giorno dopo l’ennesimo mass shooting, che a sua volta è avvenuto a 5 anni dal mass shooting del liceo di Parkland in Florida dove erano stati uccisi 17 studenti.
La nuova sparatoria è avvenuta alla Michigan State University, Msu: si è trattato ancora una volta dell’azione di una persona con problemi di salute mentale, già arrestata in precedenza perché aveva con sé un’arma da fuoco carica e senza il relativo permesso, e che era già stata accusata più volte di crimini legati alle armi.
L’uomo ha cominciato a sparare a caso nel campus uccidendo 3 studenti e ferendone altri 5, che ora si trovano in condizioni critiche.  La polizia ha identificato tre delle vittime e il sospetto killer, il 43enne afroamericano Anthony McRae,  trovato morto fuori dal campus per un’apparente ferita da arma da fuoco autoinflitta.
I funzionari del dipartimento di polizia di Ewing, in New Jersey, hanno dichiarato di aver saputo dalla polizia del Michigan che nella tasca di McRae è stato trovato un biglietto con delle minacce credibili rivolte a due scuole pubbliche della loro cittadina, dove McRae aveva vissuto anni fa.
Quella in Michigan è la seconda sparatoria in una scuola dall’inizio dell’anno.