Internazionale

El Qaisi: in carcere senza accuse per altri 11 giorni

El Qaisi: in carcere senza accuse per altri 11 giorni

Italia/Palestina Quarta udienza preliminare. La famiglia chiede la sua «immediata liberazione»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 22 settembre 2023

Ancora una proroga della custodia cautelare. I giudici israeliani ieri, alla quarta udienza preliminare, hanno accolto la richiesta della procura ed esteso per altri 11 giorni della detenzione di Khaled El Qaisi.

Lo studente italo-palestinese è stato arrestato lo scorso 31 agosto dalla polizia di frontiera israeliana al valico di Allenby mentre, con la moglie e il figlio di quattro anni, al termine di una vacanza a Betlemme, stava completando il controllo dei bagagli per entrare in Cisgiordania. All’improvviso è stato ammanettato e portato via tra lo sbigottimento della famiglia e delle persone presenti. El Qaisi resterà fino al 1° ottobre nel Centro per gli interrogatori di Petah Tikva gestito dallo Shin Bet, il servizio israeliano di sicurezza interna. Il console dell’Ambasciata italiana a Tel Aviv, in vista dell’udienza di ieri, ha incontrato nuovamente Khaled El Qaisi.

Più di tre settimane dopo l’arresto, il giovane italo-palestinese non conosce le accuse che hanno determinato la sua custodia e anche il suo avvocato in Israele, così come quello in Italia, Flavio Albertini Rossi, non hanno avuto la possibilità di visionare gli atti e comprendere in quale direzione va l’indagine. I giudici israeliani da parte loro hanno comunicato che, al termine di questa nuova lunga proroga, entro un massimo di 3 giorni a partire dal 1° ottobre, gli investigatori dovranno presentare delle accuse formale altrimenti avrà termine la detenzione cautelare. Una decisione che non porta particolare conforto allo studente e alla sua famiglia. Perché l’italo-palestinese comunque resta in carcere. Inoltre non è detto che, di fronte alla mancanza di accuse, sarà liberato. La corte potrebbe accogliere una eventuale richiesta di detenzione amministrativa – carcere senza processo – da parte della procura.

Pertanto, scrive la famiglia in un comunicato diffuso ieri dopo l’udienza, «Vista la perdurante e allarmante situazione detentiva di Khaled e del mancato rispetto dei suoi diritti facciamo nuovamente appello per la sua immediata liberazione».

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