E’ Jashin il simbolo di Mosca 2018
Sport Presentato ieri il manifesto ufficiale dei prossimi mondiali di calcio in Russia. Per l'immagine la scelta è caduta sul portiere simbolo che condusse alla vittoria la nazionale sovietica negli europei del 1960
Sport Presentato ieri il manifesto ufficiale dei prossimi mondiali di calcio in Russia. Per l'immagine la scelta è caduta sul portiere simbolo che condusse alla vittoria la nazionale sovietica negli europei del 1960
Presentato ieri a Mosca il manifesto ufficiale dei prossimi mondiali di calcio che si terranno in Russia a partire dal 14 giugno 2018.
Per l’immagine la scelta è caduta sul portiere Lev Jashin che condusse alla vittoria la nazionale sovietica negli europei del 1960.
Alla cerimonia erano presenti il vice premier russo Vitaly Mutko, la segretaria generale della FIFA Fatma Samoura e il portiere della nazionale russa Igor Akinfeev. Scontata la scelta di Jashin per Mutko: «Il manifesto deve rappresentare il simbolo e il volto del calcio del paese ospitante. E quando abbiamo dovuto scegliere, non abbiamo avuto dubbi».
Jashin, nella sua lunga carriera durata 22 anni, è stato l’unico portiere della storia a conquistare «l’ambito pallone d’oro» dopo il trionfo della sua squadra negli europei.
Di origine operaia, la leggenda narra che iniziò a giocare a calcio perché in grado di bloccare i bulloni che i compagni di reparto gli lanciavano.
Giocò solo in una squadra, la Dinamo Mosca, conquistando 5 campionati e 3 coppe dell’URSS. Fu uomo indimenticabile anche fuori dal rettangolo di gioco: Pelé lo definì «uomo di grande generosità».
Visse a lungo nel popolare quartiere di Mosca Tushino e il suo stipendio di calciatore era di soli 200 rubli al mese. Si spense a 60 anni per un tumore.
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