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Duplice attentato di al-Shaabab: 19 uccisi in Somalia

Duplice attentato di al-Shaabab: 19 uccisi in SomaliaGli effetti di un attentato islamista a un albergo di Mogadiscio, nell'ottobre 2022 – Ap

Africa Il bilancio potrebbe salire: molte case sono crollate dopo lo scoppio delle autobombe rivendicate dal gruppo jihadista a Mahas. Nonostante il ritiro da alcune zone del paese, la milizia riesce a colpire ovunque. E mette a rischio gli aiuti umanitari

Pubblicato più di un anno faEdizione del 5 gennaio 2023

Sono almeno 19 le persone uccise ieri in un doppio attentato con autobombe nella località di Mahas (Somalia centrale), situata a circa 300 chilometri dalla capitale Mogadiscio, nella provincia di Hiran dove, da alcuni mesi, è iniziata una vasta offensiva contro le milizie jihadiste degli Al-Shabaab, gruppo legato ad Al-Qaeda.

«I terroristi hanno attaccato questa mattina la città di Mahas con due mezzi carichi di esplosivo e hanno causato 19 vittime e 70 feriti gravi, trasportati a Mogadiscio per cure», ha indicato all’agenzia Afp Mohamed Moalim Adan, leader di una milizia locale alleata con il governo centrale, precisando che il bilancio resta ancora provvisorio visto che «molte case sono state distrutte e i frammenti delle bombe hanno colpito diversi civili lontani dai luoghi dell’attentato».

SECONDO QUANTO riporta il sito specializzato sul jihadismo globale Site, il portavoce degli Al-Shabaab, Abdiasis Abu Musab, ha rivendicato in un comunicato la responsabilità degli attentati affermando: «I combattenti del gruppo hanno attaccato due basi militari a Mahas e Dadan’Ad per colpire le milizie di questo governo di apostati».

Questi nuovi attentati mortali dimostrano che il gruppo jihadista, recentemente respinto da numerose aree, è ancora in grado di colpire le principali città del paese e le istallazioni militari somale.

All’inizio di luglio, i clan della provincia di Hiran si sono ribellati alla continua richiesta di protezione e denaro da parte del gruppo jihadista e, dopo due brutali attentati a Mogadiscio, lo stesso presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamoud, ha promesso a settembre una «guerra totale» contro Al-Shabaab, inviando migliaia di truppe per sostenere le milizie “tribali”, conosciute con il nome di macawisley.

L’offensiva, sostenuta anche dalla forza dell’Unione africana in Somalia (Atmis) e dai raid aerei americani, ha permesso di riconquistare vasti territori in due stati del centro del paese: Hirshabelle (dove si trova la provincia di Hiran) e Galmudug.

A INIZIO DICEMBRE il governo centrale ha affermato di aver ucciso «centinaia di miliziani e conquistato la località di Adan Yabal», posizione strategica in possesso del gruppo jihadista dal 2016 e indicata come uno dei principali campi di addestramento e nodo logistico per le diverse operazioni militari in tutta la regione.

Nonostante l’offensiva, il gruppo jihadista resta trincerato in vaste zone rurali della Somalia centrale e meridionale, compiendo diversi attacchi anche nella capitale Mogadiscio e contro numerose installazioni governative e alberghi.

A inizio ottobre un triplice attacco a Beledweyne, capoluogo della provincia di Hiran, ha ucciso 30 persone e altri 10 civili, clienti di un hotel, sono morti nella stessa zona durante un assedio di oltre 20 ore in un albergo il 27 novembre.

IL 29 OTTOBRE, due autobombe sono esplose nella capitale Mogadiscio, uccidendo 121 persone e ferendone altre 333, nell’attacco più mortale degli ultimi cinque anni. «I terroristi, dopo essere stati sconfitti, stanno ricorrendo a sanguinosi attacchi contro i civili – ha recentemente affermato il presidente Hassan Sheikh Mohamud – Ma questo non fermerà la volontà del governo di debellarli definitivamente dal nostro paese».

Le attività di Al-Shabaab hanno anche limitato le consegne di aiuti internazionali, aggravando l’impatto della peggiore siccità del Corno d’Africa degli ultimi quattro decenni con almeno otto milioni di persone che, secondo le Nazioni unite, dovranno «affrontare la peggiore carestia degli ultimi anni e la progressiva carenza di approvvigionamenti e cibo».

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