A differenza della Prima guerra mondiale, che – per metterla nei termini usati da Thomas Mann nella Montagna incantata – giunse come un colpo di fulmine, per di più a ciel sereno, la seconda non fu avara di avvisaglie. Le aveva percepite George Orwell in uno dei suoi romanzi meno letti, Una boccata d’aria, uscito pochi mesi prima che le divisioni tedesche irrompessero in Polonia; sembra alludervi Emilio Lussu nella chiusa del suo Un anno sull’altipiano; è il non detto nello straordinario saggio «Tesi di filosofia della storia» di Walter Benjamin. Che un nuovo conflitto mondiale fosse all’orizzonte l’avevano capito...