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Droni su Mosca, di nuovo: crepe nella narrazione russa

Droni su Mosca, di nuovo: crepe nella narrazione russaUn grattacielo danneggiato da un drone ucraino a Mosca – Ap

Guerra ucraina Colpito ieri il palazzo centrato domenica. Kiev non ammette, gli Usa «non incoraggiano». Sempre più difficile per il Cremlino garantire la sicurezza sul proprio territorio

Pubblicato circa un anno faEdizione del 2 agosto 2023

Lo stesso palazzo, 48 ore dopo. A Mosca un edificio colpito domenica è stato bersagliato nuovamente ieri da uno o più droni e, per quanto il sindaco minimizzi i danni e accusi l’Ucraina di «terrorismo», un dato è lampante: la capitale non è al sicuro.

«Secondo dati provvisori, non ci sono vittime; la vetrata della struttura al livello del 17° piano ha subito danni», ha dichiarato all’agenzia Tass un membro dei servizi d’emergenza della capitale. Ma il punto è proprio che l’immagine ha fatto il giro del mondo e in molti, alleati e nemici, si sono chiesti: davvero il Cremlino non è in grado di proteggere Mosca?

Il consigliere ucraino Anton Gerashenko, figura di spicco dell’entourage di Zelensky, non ha dubbi: «Gli attacchi simboleggiano il fallimento dell’operazione militare speciale e le menzogne del regime del Cremlino che ha promesso e continua a promettere ai residenti di Mosca protezione completa».

Il complesso colpito è chiamato «IQ-Quarter», si trova a poco più di sette chilometri dal Cremlino e ospita diverse agenzie governative, tra cui le sedi del ministero dello sviluppo economico, del ministero dello sviluppo digitale e delle comunicazioni e del ministero dell’industria e del commercio.

PIÙ AVANTI, nel lungo messaggio diffuso su Twitter, Gerashenko aggiunge: «Coloro che lavorano nelle torri di Mosca sono la classe privilegiata di funzionari governativi e uomini d’affari. Hanno visto con i propri occhi che le autorità russe non sono in grado e non possono proteggere nemmeno il loro gruppo sociale. La Russia non è protetta».

Per quanto la dichiarazione sia di parte, la critica del consigliere governativo ucraino coglie nel segno (mentre prova a seminare un po’ di panico tra i civili nemici). Il ministero della Difesa russo parla di due droni abbattuti sulle aree di Odintsovo e Narofominsk e di un terzo neutralizzato dalle interferenze radio-elettroniche della contraerea. Proprio quest’ultimo, privo di contatto con la base e senza controllo si è poi schiantato sul grattacielo di Mosca.

Nulla di che, sembrano dire i funzionari russi. Se non fosse che l’aeroporto Vnukovo della capitale è stato di nuovo chiuso temporaneamente e che il portavoce del presidente ha dovuto chiarire, di fronte ai giornalisti: «Ieri ho detto che solo i militari possono e devono commentare la questione come esperti. In effetti, la minaccia esiste, è evidente, si stanno prendendo misure». Dichiarazione molto simile a «le difese della capitale sono state rafforzate», pronunciata dopo ogni attacco.

DA KIEV NESSUNA ammissione di colpevolezza ma, dopo le parole del presidente Zelensky («la guerra è ormai arrivata in territorio russo»), la comunicazione ufficiale ucraina si muove principalmente in quella direzione. Ieri Mykhailo Podolyak, consigliere di gabinetto, ha affermato che «Mosca si sta rapidamente abituando a una guerra in piena regola» e invita i russi ad abituarsi al fatto che ci saranno «più droni non identificati, più crolli, più conflitti civili, più guerra…» senza però citare mai gli attacchi recenti.

Più diretto il portavoce dell’aeronautica ucraina, Yutiy Ignat: «L’esercito russo, a differenza delle forze di difesa ucraine, non è in grado di abbattere i droni che non sono i primi ad attaccare Mosca».

La Casa bianca, invece, ha tenuto a sottolineare ancora una volta che «noi non incoraggiamo, né facilitiamo, gli attacchi (ucraini, ndr) all’interno della Russia». Lo ha detto chiaramente il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, che ha poi aggiunto: «Abbiamo avuto colloqui con gli ucraini riguardo alle nostre preoccupazioni sugli attacchi in Russia».

Ieri l’esercito russo ha inoltre dichiarato che Kiev ha provato ad attaccare due delle sue navi da guerra nel Mar Nero utilizzando droni marittimi. I natanti kamikaze, però, sarebbero stati neutralizzati prima di colpire le navi militari.

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