Dopo la strage di Uvalde, nuova sparatoria negli Usa: feriti 6 adolescenti
Stati Uniti Mentre ancora si piangono le 21 vittime della scuola elementare texana, sabato notte a Chattanooga in Tennessee c'è stato un altro mass shooting che ha ferito gravemente 6 adolescenti. Al Congresso, voci ottimiste sulla possibilità che repubblicani possano davvero unirsi ai democratici per votare una legge bipartisan che tenti di contenere il libero accesso alle armi da fuoco ma la dura lezione della storia recente è che lo slancio svanisce ogni giorno che passa
Stati Uniti Mentre ancora si piangono le 21 vittime della scuola elementare texana, sabato notte a Chattanooga in Tennessee c'è stato un altro mass shooting che ha ferito gravemente 6 adolescenti. Al Congresso, voci ottimiste sulla possibilità che repubblicani possano davvero unirsi ai democratici per votare una legge bipartisan che tenti di contenere il libero accesso alle armi da fuoco ma la dura lezione della storia recente è che lo slancio svanisce ogni giorno che passa
Il presidente Usa e la first lady si sono recati a Uvalde, in Texas, dove la settimana scorsa è avvenuto il massacro della Robb Elementary School in cui hanno perso le vita 18 bambini e 2 adulti, per completare la ormai triste prassi di cordoglio che segue ogni mass shooting.
Joe Biden è salito sul gradino della sua limousine blindata indicando i manifestanti che lo supplicavano di “fare qualcosa” e promette: “Lo faremo”. In realtà le possibilità del presidente nel fare realmente “qualcosa” sembrano alquanto scarse, vista la portata limitata del potere esecutivo nel rimodellare le leggi sulle armi da fuoco, e viste le difficoltà della sua amministrazione nell’esercitare la propria volontà, dovendosi confrontare con un Congresso dove le proposte di legge naufragano puntualmente al Senato, per via di una minoranza repubblicana che blocca ogni azione della maggioranza, grazie anche all’aiuto di due senatori Dem che si definiscono “moderati”, ma che sono più vicini al Gop che a Biden.
Nonostante uno stato d’animo di lutto nazionale, non c’è alcun segno di un cambiamento significativo. Come al solito, dopo una tragedia così orribile, al Congresso ci sono voci ottimiste sul fatto che sia possibile una riforma incrementale delle armi da fuoco, e sulla possibilità che repubblicani possano davvero unirsi ai democratici per votare una legge bipartisan che tenti di contenere il libero accesso alle armi da fuoco, ma difficilmente le voci si traducono in azione, e la dura lezione della storia recente è che lo slancio svanisce ogni giorno che passa dopo la carneficina.
Per avere un’idea di come le parole svaniscano in fretta, e di quanto siano consapevoli di ciò i sostenitori del Secondo Emendamento e la lobby delle armi, è significativo il caso della casa produttrice di armi da fuoco Daniel Defense, un’azienda a conduzione familiare con base in Georgia.
Daniel Defense è una pioniera dello stile aggressivo di marketing e vendita di armi che ha ormai preso il sopravvento mostrando come l’industria delle armi sia sempre più radicalizzata.
La strategia di Daniel Defense, purtroppo, sembra essere efficace, e le sue vendite sono aumentate vertiginosamente, in parte proprio grazie al successo ottenuto nel prendere di mira i clienti giovani come Salvador Ramos, il killer 18enne del Texas che ha commesso il massacro di Uvalde.
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