La ripresa delle spedizioni di grano è avvenuta mentre in Donbass e sul fronte meridionale i bombardamenti continuano incessanti. Le truppe russe sembrano aver intensificato l’offensiva verso Kramatorsk e Slovjansk, le due fortezze designate dell’oblast di Donetsk, e i recenti attacchi nelle zone di Bakhmu e Izyum delineano uno scenario tutt’altro che roseo per gli ucraini. Forse per questo la vice-prima ministra, Iryna Vereshchuk, sabato ha chiamato «l’evacuazione obbligatoria» dei civili dalla regione. Vereshchuk ha dichiarato che l’evacuazione deve iniziare prima dell’autunno e che 200.000 civili dovranno lasciare le proprie case. Chi non lo farà sarà costretto a firmare un documento per assumersi la responsabilità di ogni possibile rischio. Ieri Il governatore del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha ripetuto l’appello all’evacuazione , soffermandosi in particolare sulla necessità di allontanare i circa 52.000 bambini ancora presenti nella regione. La perentorietà di tali affermazioni non lascia dubbi sulle preoccupazioni di Kiev rispetto all’approvvigionamento energetico, idrico e alimentare nel Donbass, soprattutto in virtù del fatto che le forze ucraine saranno impiegate anche altrove.

A KHARKIV, ad esempio, continuano i bombardamenti nei quartieri residenziali a nord della città, in particolare nel quadrante di Saltivka, un cimitero a cielo aperto già durante la scorsa primavera. Almeno due persone sarebbero morte e 16 sono rimaste ferite negli attacchi. Molti dei villaggi che erano stati teatro della cosiddetta «controffensiva ucraina» intorno al capoluogo in primavera, ieri sono stati bombardati. Secondo fonti ucraine, confermate dall’Intelligence britannica, tali azioni potrebbero essere funzionali a preparare il terreno per la ripresa delle ostilità via terra anche in questa zona dell’Ucraina. Probabilmente subito dopo il Donbass.

DEL RESTO, LE STESSE FONTI citano un significativo spostamento di uomini e mezzi russi verso sud, ovvero nella direzione di Kherson. Grande obiettivo della reconquista ucraina, Kherson è da giorni oggetto dei bombardamenti dell’artiglieria di Kiev. Con i due depositi di munizioni siamo a quota 14 casematte distrutte nelle ultime due settimane e ciò sta mettendo in grave difficoltà i reparti di stanza lungo il Mar Nero. Inoltre, il danneggiamento del ponte Antonovsky, ha costretto Mosca a correre ai ripari e alcune immagini satellitari mostrerebbero l’arrivo di strutture per la costruzione di pontoni mobili da utilizzare anche per la posa delle rotaie ferroviarie e, quindi, per i rifornimenti dell’esercito. È evidente che anche i russi si sono convinti che la prossima battaglia campale della guerra in Ucraina potrebbe svolgersi al sud. Nel frattempo, Mykolayiv continua a subire pesanti bombardamenti e nelle ultime ore la città è stata bersagliata più volte da attacchi «senza precedenza», come li ha definiti il governatore Kym.