È di almeno 40 morti, 75 feriti e circa 50 dispersi il bilancio aggiornato del palazzo residenziale di nove piani colpito da un missile sabato a Dnipro. E di «morti e feriti tra la popolazione» parla il governo ucraino in seguito ai raid che ieri si sono abbattuti sulle regioni di Kharkiv, Zaporizhzhia e Kherson.

A Dnipro si continua a scavare. Dopo che il presidente Zelensky ha rimproverato il popolo russo per il suo «silenzio codardo», i Servizi di sicurezza di Kiev ieri hanno replicato alla tesi scarica-barile del Cremlino, secondo cui sarebbe stato un missile del sistema di difesa aerea ucraino a colpire l’edificio: i primi rilievi di Kiev invece dicono che si è trattato di «un missile da crociera KH-22 russo». E in base alle prime «indagini preliminari» le autorità ucraine accusano direttamente sei militari russi coinvolti nell’attacco. «Saranno identificati e puniti uno per uno», ha chiosato la nota dei servizi segreti.

Intanto le immagini del palazzo sventrato, mentre andava chiarendosi anche l’entità di questa ennesima strage di innocenti, hanno scosso e indignato l’opinione pubblica mondiale. Immagini che «perseguiteranno per sempre coloro che sono stati costretti a viverle», ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, nel ribadire che «l’Europa continuerà a sostenere l’Ucraina dal punto di vista politico, umanitario, militare e finanziario per tutto il tempo che sarà necessario».

Ma serve «un nuovo livello di supporto», come ha detto ieri il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace, confermando l’annuncio del premier inglese Sunak sull’invio da londra di 14 tank di nuova generazione Challenger 2, che diventerebbero l’arma più avanzata a disposizione di Kiev sul terreno, oltre a centinaia di veicoli corazzati Bulldog per trasporto truppe, 8 semoventi d’artiglieria AS90, oltre 100 mila munizioni da artiglieria, centinaia di missili, inclusi i Gmlrs (Guided Multiple Launch Rocket System).

Sull’altro versante parte una nuova esercitazione comune tra Russia e Bielorussia. Putin ha avuto un colloquio con il presidente turco che torna a dirsi pronto «ad assumersi il compito di facilitare e mediare l’instaurazione di una pace duratura tra Russia e Ucraina». Già sentito.

Sul fronte della popolazione civile sotto attacco, invece, il sindaco di Kiev è tornato a lanciare l’allarme per i danni patiti dalle infrastrutture del sistema elettrico, che «potrebbe collassare in qualsiasi momento». Vitali Klitschko ha spiegato ieri che gli ucraini «combattono per la sopravvivenza», perché con le temperature sottozero di questi giorni «vivere senza elettricità e riscaldamento è praticamente impossibile».