Internazionale

Diritti civili violati: l’accusa contro Trump per il tentato golpe

Un comizio di Donald Trump a West Palm Beach, in Florida foto ApUn comizio di Donald Trump a West Palm Beach, in Florida – foto Ap

Stati Uniti Il procuratore speciale federale indaga l’ex presidente sulla base di uno statuto nato per tutelare il voto degli afroamericani

Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 luglio 2023

I problemi legali di Donald Trump continuano ad aumentare e potrebbe essere incriminato per la terza volta in tre mesi. Ora la posta si è alzata: e il tycoon è ufficialmente al centro delle indagini per il tentativo di colpo di Stato del 6 gennaio 2021 e per il tentativo di ribaltare il risultato elettorale delle i presidenziali 2020. A inizio settimana Trump stesso ha fatto sapere di avere ricevuto una target letter, una sorta di avviso di garanzia, da parte del procuratore speciale Jack Smith, con l’invito a presentarsi davanti al gran giurì in quanto coinvolto nell’indagine penale sull’insurrezione del 2021.

I pubblici ministeri sembrano avere le prove per accusare Trump di cospirazione per violare i diritti civili, ostruzione di un procedimento ufficiale (la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden), e cospirazione per frodare gli Stati uniti.

IN ATTESA di ulteriori dettagli questi sembrano essere i reati principali contestati a Trump, che ha reagito alla notizia replicando un copione sempre identico, che è quello di non confrontarsi con la situazione reale ma proporre una narrativa parallela. Con l’amico e giornalista di Fox News Sean Hannity, dall’Iowa dove sta facendo campagna elettorale, Trump ha continuato a gridare alla cospirazione ai suoi danni: «Ogni volta che i sondaggi mi danno in vantaggio su Biden, la giustizia mi attacca, non è mai successo nella storia degli Stati uniti», e si è poi scagliato contro i procuratori «usati come arma politica» per concludere tornando a parlare della famiglia Biden che è «corrotta» e «ha preso milioni di dollari da Cina, Russia, Ucraina». Poi ha attaccato Joe Biden per la sua «demenza», sostenendo che il presidente «non è in grado di mettere due parole in fila». Questa linea di difesa è stata abbracciata da tutto il partito repubblicano che fa quadrato attorno all’ex presidente. Lo speaker Gop della Camera Kevin McCarthy, così come il leader della maggioranza alla Camera Steve Scalise, sono andati in difesa del tycoon, reiterando che l’avviso di garanzia arriva proprio mentre il Comitato di supervisione della Camera dovrebbe ascoltare la testimonianza di due informatori che affermano che un’indagine su Hunter Biden è stata ostacolata dai pubblici ministeri federali.

LA DEPUTATA di estrema destra Marjorie Taylor Greene, come è nel suo stile, si è spinta un po’ più in la, e su Twitter ha definito Smith una «piccola puttana debole» dei democratici.

Con questa nuova grana i problemi legali di Trump stanno diventando sempre più concreti in un crescendo di accuse. Ad aprile la sua prima incriminazione per il presunto pagamento illegale a un’attrice porno, di cui Trump voleva comprare il silenzio, per non compromettere la campagna elettorale, su relazione sessuale avuta anni prima . Il tycoon si è dichiarato «non colpevole» per i 34 capi d’accusa che includono la falsificazione dei bilanci e delle rendicontazioni delle spese elettorali. Accuse che sono il minore dei problemi dell’ex presidente: prevedono al massimo 4 anni di carcere, e sono considerati reati minori che prevedono pene alternative alla prigione, a meno che non si dimostri che sono stati compiuti per coprire o rendere possibili ulteriori reati.

A GIUGNO sono arrivate contro Trump le ben più gravi accuse penali federali per aver portato con sé a Mar-a-Lago dei documenti che avrebbe dovuto consegnare all’Archivio di Stato dopo la fine della sua presidenza. In quel processo è imputato per aver messo a rischio la sicurezza nazionale e aver «ostacolato gli sforzi del governo per recuperare i documenti». Non si parla di poche pagine portate a casa per ricordo, come sostiene Trump, ma di centinaia di documenti riservati ritrovati ovunque, anche nella sala da ballo, in camera da letto, in un ripostiglio e nella doccia di uno dei tanti bagni della sua residenza in Florida.

Si tratta di reati per i quali la pena massima è variabile e va da 10 anni per documento secondo l’Espionage Act, a 20 anni per l’ostruzione alla giustizia, 3 per la cattiva gestione dei documenti e cinque per l’ostruzione alla giustizia e la cospirazione.

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