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Diplomatici stranieri a Nablus dopo l’attacco israeliano alla Fossa dei Leoni

Diplomatici stranieri a Nablus dopo l’attacco israeliano alla Fossa dei Leoni

Cisgiordania occupata Secondo la tv Canale 12 l'Anp di Abu Mazen avrebbe chiesto a Israele di cessare i raid militari per dare tempo ai servizi palestinesi di convincere i gruppi militanti a rinunciare alle armi

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 27 ottobre 2022

Una delegazione di rappresentanti diplomatici di 17 paesi ha visitato ieri Nablus, circondata e isolata dall’esercito israeliano e teatro due giorni fa di una incursione militare che ha ucciso cinque palestinesi, tra i quali Wadih Al Houh, il capo del gruppo armato la Fossa dei Leoni. Nelle stesse ore, le forze israeliane hanno proseguito i rastrellamenti: altri 18 palestinesi sono stati incarcerati. Le ripercussioni delle incursioni israeliane sono state discusse, secondo la tv Canale 12, da funzionari di sicurezza israeliani e dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Per evitare che la situazione possa evolvere in una nuova Intifada, l’Anp avrebbe chiesto agli israeliani di interrompere i raid in Cisgiordania e di «dare tempo» ai servizi di sicurezza palestinesi di «persuadere» i membri della Fossa dei Leoni a consegnare le armi. Un recente tentativo dell’Anp di bloccare la Fossa dei Leoni è fallito.

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