Nei corridoi ministeriali di Berlino corre voce che all’inizio, sul successo della misura, ci credeva solo poco più di metà governo. Del resto, il prezzo politico fissato dallo Stato suonava in perfetto stile Ddr: il trasporto pubblico semi-gratuito è «roba da comunisti» e in più costa 2,5 miliardi di euro.

INVECE LA RIVOLUZIONE DELLA MOBILITA’ di massa in Germania funziona per davvero: il «9 euro ticket» introdotto all’inizio dell’estate dal governo Scholz ha ridotto le auto in circolazione, come provano gli esperti di navigazione satellitare di Tom-Tom, e si conferma come uno straordinario successo di «mercato», come certifica il record di 21 milioni di tagliandi venduti da Deutsche Bahn nei primi 30 giorni. In più è una risposta anti-crisi che politicamente piace perfino all’opposizione: dalla Linke fino alla Cdu.

TUTTO PERFETTO, se non fosse che «9 euro ticket» scade alla fine mese come prevede il decreto del governo che lo ha rubricato alla voce «misure temporanee contro il caro-vita».

UN PROBLEMA POLITICO DA AFFRONTARE nel pieno della crisi della gas che ha raddoppiato la bolletta dei tedeschi, proprio mentre il biglietto calmierato diventa «la soluzione permanente» invocata da una parte rilevante del Paese. È già il «Modello Nord» all’attenzione del cancelliere Scholz, che guida uno Stato federale ed è quindi obbligato a dare risposta alle istanze dei Land, specie se sono più di uno o come in questo caso un vero fronte.

IL PRIMO A VOLER CONGELARE IL PREZZO politico sul trasporto pubblico è il governo del Mecleburgo-Pomerania. Nella capitale Schwerin la premier Manuela Schwesig ha già varato il modello settentrionale: «Come Stato ci battiamo perché il governo federale proroghi subito il biglietto da 9 euro, almeno per i pendolari. È fondamentale che a Berlino confermino la misura anche per i prossimi mesi. Se non troveranno i finanziamenti i Land settentrionali troveranno la soluzione congiunta» avverte l’ex ministra del governo Merkel, compagna di partito di Olaf Scholz.

«MODELLO NORD» ANCHE A BREMA e in Bassa Sassonia dove ministro dei Trasporti Bernd Althusmann (Cdu) propone un’alleanza di cinque Stati per introdurre il successore permanente del biglietto al 9 euro. Fino ad Amburgo dove a fine luglio hanno sperimentato il boom di 1,5 milioni di biglietti in più venduti con la prenotazione di altri 130 mila per agosto. «Che risultato, peccato lasciarlo a metà, faremo il possibile per continuare» promette l’amministratrice delegata dell’azienda pubblica dei trasporti, mentre festeggia anche Hochbahn che gestisce la metropolitana e i bus cittadini; il portavoce Christoph Kreienbaum riassume «la felicità dei passeggeri per l’offerta insieme alle segnalazioni degli autisti sulle strade più vuote».

SEMPRE NELLA CITTA’ ANSEATICA SI RILEVA anche l’altro effetto fondamentale del «Klima-ticket: il fattore-tempo. «A giugno i pendolari hanno perso meno ore nel tragitto casa-lavoro rispetto a maggio. Ad Amburgo il risparmio medio è stato di 4,2 minuti sul tragitto casa-lavoro di mezz’ora» è l’analisi dai satelliti registrata da TomTom.

IN PIU’ LA TARIFFA EQUIVALENTE A 30 centesimi al giorno attualmente valida su tutti i treni, metropolitane, bus e traghetti della rete pubblica nazionale ha davvero decongestionato le strade nelle ore di punta, come dimostra il test superato in ben 23 delle 26 principali città tedesche: «I dati elaborati indicano che il sostanziale calo di traffico rilevato dai satelliti è direttamente collegato all’introduzione del nuovo biglietto speciale» è il sigillo di garanzia posto da Ralf-Peter Schäfer, esperto di trasporti di TomTom.

SENZA CONTARE L’INIMMAGINABILE impatto sul turismo: la Germania è diventata la meta delle vacanze più attrattiva d’Europa. Praticamente impossibile competere con l’offerta Con soli 27 euro viaggi per tutto il Paese per tre mesi affissa nei cartelli pubblicitari delle agenzie-viaggi.

UN SUCCESSO PRATICAMENTE ISTANTANEO. I distributori automatici di biglietti nelle stazioni delle città tedesche hanno staccato 21 milioni di biglietti solamente nelle prime quattro settimane, raggiungendo quasi subito la cifra di 30 milioni che rappresentava il target dichiarato dal governo. Ai nuovi utenti (tedeschi e stranieri) si devono aggiungere 10 milioni di persone già in possesso dell’abbonamento ordinario, come ricorda Ingo Wortmann, responsabile dell’Associazione delle aziende di trasporto tedesche (Vdv).

SULLE ROTAIE L’AUMENTO DI PASSEGGERI sulle tratte a breve raggio è stato del 10-15% rispetto a prima della pandemia, spiegano a Deutsche-Bahn dove sono tuttora alle prese con la complicata, improvvisa, mai vista prima, moltiplicazione dei treni. Il gestore della rete locale Db-Regio conferma la cifra di 250 convogli giornalieri in più, cioè la maxi-offerta straordinaria di trasporto pubblico.

A MISURA SOPRATTUTTO DELL’ESERCITO di 13 milioni di pendolari che si muovono ogni giorno sulla rete nazionale, anche se dal governo i liberali insistono per ricordare l’altra ragione politica del provvedimento: «Chiunque utilizzi treno, metropolitana o bus in questo momento contribuisce in modo rilevante a rendere il Paese indipendente dalle forniture energetiche di Gazprom. Inoltre fa fare alla Germania un altro passo verso la neutralità climatica prevista nel contratto di coalizione» puntualizza il ministro dei Trasporti, Volker Wissing (Fdp) dopo avere approvato il prelievo dei 2,5 miliardi di euro dal bilancio federale necessari a coprire la legge.

VECCHIO CAVALLO DI BATTAGLIA dei socialdemocratici, peraltro, prima che diventasse il biglietto per il Clima con i Verdi. Il ticket da 1 euro al giorno è una proposta formulata per la prima volta dalla Spd per alleggerire le spese di chi dipende dal trasporto pubblico. Tre volte più costoso dell’abbonamento da 9 euro, rimane sempre molto più economico di un normale abbonamento mensile ordinario che a seconda del Land può costare fino a oltre 100 euro al mese.