Delmastro vs Nordio: «Nessuna nuova norma contro il sovraffollamento»
Carceri Il sottosegretario di Fd’I smentisce anche che il ministero sia a lavoro contro l’emergenza suicidi
Carceri Il sottosegretario di Fd’I smentisce anche che il ministero sia a lavoro contro l’emergenza suicidi
Un altro suicidio (un 36enne tunisino morto in cella di isolamento a Parma, il 66esimo dall’inizio dell’anno), proteste e disordini in Piemonte, agenti feriti a Torino e Ivrea, visite di politici con foto opportunity annessa. È passato così il Ferragosto nelle carceri italiane la cui onda lunga si è concretizzata ieri in un nuovo confronto muscolare a distanza tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. O meglio: tra quel che resta del garantismo di Carlo Nordio e l’ala forcaiola del governo Meloni.
Nei giorni di Ferragosto l’eccesso di sofferenza aggiunta alla legittima pena dei detenuti e alla fatica giornaliera degli agenti è stata forse leggermente alleviata in qualche istituto interessato dal viavai di politici che anche quest’anno hanno aderito alla storica iniziativa estiva radicale, a cominciare dal ministro Nordio in visita alla casa di reclusione femminile della Giudecca, nella sua Venezia, e dal vicepremier Tajani che in veste di segretario di FI si è recato a Bologna. Diverso il caso del sottosegretario Delmastro che a Taranto è andato, per sua esplicita ammissione, solo per incontrare i sindacati degli agenti. Perché, ha spiegato ieri, nella sua delega c’è scritto «polizia penitenziaria», non certo «detenuti». Nell’uno e nell’altro caso però la solidarietà si può fare anche accendendosi una sigaretta, irrinunciabile compagna di chi vive dentro le mura (ma la foto che lo ritrae intendo a fumare, lì dove formalmente è vietato, è diventato un caso nel perbenismo social).
BEN PIÙ DI SPESSORE è invece la critica sollevata dall’ex presidente degli avvocati penalisti Gian Domenico Caiazza che attacca Delmastro per essersi rifiutato di visitare le celle: «Non mi inchino alla Mecca dei detenuti», avrebbe detto con sdegno il sottosegretario di Fd’I. «Sono parole di una gravità definitiva», afferma Caiazza su X, aggiungendo che fatica a capire come mai nessuno «invochi le immediate dimissioni di una persona così inadeguata al ruolo, né chieda conto al ministro Nordio cosa pensi di una simile, scandalosa dichiarazione del suo viceministro». Delmastro persegue però un suo progetto personale: accreditarsi come il più strenuo difensore della polizia penitenziaria. E a questo scopo non fa altro che imitare le schermaglie da rissa che qualcuno, tra le sigle più destrorse, vorrebbe innescare ogni giorno.
Da qui l’irruenta reazione di ieri alla notizia che Nordio starebbe lavorando ad un pacchetto di proposte per contrastare il sovraffollamento. Viene fatto trapelare infatti di norme approntate – peraltro già annunciate e ribadite, nonché concordate con i Garanti territoriali dei detenuti il 7 agosto scorso – per semplificare le procedute di liberazione anticipata e per agevolare il ricorso ai domiciliari per i detenuti che abbiano un residuo di pena inferiore ai 18 mesi o all’affidamento in prova per quelli che, con reati non ostativi, abbiano da scontare ancora non più di un anno di carcere. Nulla di particolarmente rivoluzionario, stante che tali misure alternative sono già una realtà, concesse però attualmente solo dal tribunale di sorveglianza.
DELMASTRO LO SOTTOLINEA, ne fa un punto di forza a favore del suo ragionamento. E batte il pugno: poche ore dopo che la notizia finisce sulle agenzie, emette una nota formale per dire che «il sovraffollamento si combatte con il piano di edilizia carceraria, non con la resa». Le misure annunciate sono per il sottosegretario «un colpo di spugna», un «tana libera tutti», «l’ennesimo svuota carceri» che «non rieduca, non riabilita, non garantisce sicurezza». A farlo sono invece, secondo Delmastro, l’«imponente piano di edilizia penitenziaria» e la «saturazione delle piante organiche degli educatori» in cui è «impegnato il governo».
All’inizio di settembre è previsto un nuovo incontro tra i Garanti territoriali dei detenuti che si aspettano da Nordio qualcosa di concreto. Che per ora non c’è.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento