Dedalus e il manifesto
Archivio La collaborazione di Umberto Eco al manifesto con lo pseudonimo di Dedalus cominciò il 5 maggio 1971, una settimana dopo la nascita del quotidiano, e si concluse 55 articoli dopo, il 2 marzo 1975, con «A proposito dell’omosessualità. Poche parole sommesse ma non represse».
Archivio La collaborazione di Umberto Eco al manifesto con lo pseudonimo di Dedalus cominciò il 5 maggio 1971, una settimana dopo la nascita del quotidiano, e si concluse 55 articoli dopo, il 2 marzo 1975, con «A proposito dell’omosessualità. Poche parole sommesse ma non represse».
La collaborazione di Umberto Eco al manifesto con lo pseudonimo di Dedalus cominciò il 5 maggio 1971, una settimana dopo la nascita del quotidiano, e si concluse 55 articoli dopo, il 2 marzo 1975, con «A proposito dell’omosessualità. Poche parole sommesse ma non represse».
Con un corsivo del 21 gennaio 1975, in risposta all’articolo di Pierpaolo Pasolini contro l’aborto, pubblicato sul Corriere della sera pochi giorni prima, Eco scatenò una protesta.
Arrivarono in redazione in via Tomacelli molte lettere di gay e lesbiche indignati, si accese un dibattito su aborto e omosessualità che Eco-Dedalus chiuse con l’ultimo lungo corsivo per il manifesto.
Sull’edizione in edicola il 21 febbraio 2016 ripubblichiamo alcuni dei suoi scritti di quegli anni, perché conservano un fascino e un acume intatti.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento