E’ arrivato in Parlamento il docufilm “Il metodo Piombino – L’Italia oltre la legge”, approfondito lavoro di Max Civili che ha seguito le mobilitazioni di un’intera città contro l’installazione in porto della gigantesca nave rigassificatrice Golar Tundra di Snam. Ospiti dell’alleanza Verdi-Sinistra italiana anche i quattro comitati che hanno fatto da catalizzatori delle proteste, il giornalista piombinese Stefano Tamburini e il medico Alessandro Dervishi.
“Piazzare un rigassificatore nel porto e a pochi metri dalle case – ha ribadito Tamburini – porta a pesantissimi rischi, anche di collisioni con le altre navi. Tutti gli altri rigassificatori sono lontani dai centri abitati, per questo stiamo parlando di una minaccia, senza considerare la questione economica visto l’impatto sulle aziende ittiche, sul turismo e l’ambiente”. Posizione analoga da parte di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: “E’ una scelta folle – ha spiegato il primo – dal punto di vista della collocazione e dal fatto di non consentire una valutazione di impatto ambientale”. “Si saltano tutte le prescrizioni – ha aggiunto Fratoianni – ed è inoltre una scelta che ancora una volta privilegia le fonti fossili”.
Dopo che il governatore toscano Eugenio Giani, in veste di commissario straordinario, ha concesso a Snam una proroga di 100 giorni per indicare dove sarà sistemata la Golar Tundra dopo i tre anni a Piombino, i comitati hanno manifestato tutto il loro scetticismo: “Non crediamo che Snam, dopo aver speso milioni per le opere sul porto, fatto il gasdotto e la centrale di trattamento e immissione nella rete nazionale del metano alla Vignarca, possa abbandonare tutto e andare via. Concedendo la proroga, si permette di portare a termine i lavori, e a quel punto ci troveremo di fronte al fatto compiuto, e non sarà più possibile mandar via la nave”.
Sia Snam che Giani però smentiscono: “L’autorizzazione è per stare tre anni in porto e non possiamo stare un giorno di più – ha replicato l’ad della società Ruggeri – indipendentemente da quando presenteremo il progetto della collocazione alternativa”. “Ho degli impegni molto precisi con Snam – ha puntualizzato a sua volta Giani – nel porto il rigassificatore ci sta tre anni, poi diventerà una piattaforma offshore”. Intanto venerdì a Piombino ci sarà una nuova manifestazione di protesta, nell’attesa dell’udienza al Tar del 21 dicembre prossimo.