Le manifestazioni in solidarietà di Alfredo Cospito continuano a moltiplicarsi, in Italia e non solo. Se Milano – dove si trova l’anarchico, ricoverato all’ospedale San Paolo ma comunque al 41 bis anche lì – è ormai diventata lo snodo nevralgico di queste iniziative, il caso italiano si sta riverberando in tutto il mondo. Notizie di manifestazioni e dimostrazioni varie, infatti, arrivano da moltissimi paesi: oggi in Cile, alle 19 ora locale, si terrà un presidio davanti all’ambasciata italiana di Santiago, mentre domani, ad Atene, ci sarà un’iniziativa analoga lanciata dall’Assemblea aperta degli anarchici. Addirittura in Indonesia sono apparsi manifesti che inneggiano a Cospito, accompagnati da un comunicato: «Facciamo sapere allo Stato italiano che se Alfredo muore saremo il suo peggior nemico», si legge in un comunicato.

In Italia, a Milano, sono previsti appuntamenti per oggi e giovedì davanti al San Paolo con volantinaggio e banchetto informativo, mentre venerdì, alle 16, ci sarà un presidio in piazza della Scala, sotto gli uffici del Comune. «No al Tso, no all’alimentazione forzata – scrive l’Assemblea cittadina contro il 41 bis e l’ergastolo -, nessun accanimento terapeutico, per l’autodeterminazione dei corpi».

Dopo il corteo di sabato, la procura milanese ha aperto un’inchiesta per le ipotesi di reato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di armi improprie. A essere iscritti nel registro saranno intanto gli undici denunciati per gli scontri con la polizia, ma, annunciano gli inquirenti, altri potrebbero essere coinvolti una volta che sarà terminata l’analisi dei video registrati durante la manifestazione, finita peraltro con sei agenti feriti. A questo proposito il ministro Salvini ha annunciato che porterà in consiglio dei ministri una proposta per «intervenire duramente contro questi delinquenti (gli anarchici, ndr), chiudendo covi e bloccando siti».

Sui blog di area, comunque, l’intenzione di andare avanti è chiarissima e mai come in queste settimane stanno arrivando comunicati, interventi, riflessioni e, riprendendo un’antica pratica cara agli ambienti libertari, anche canzoni: La ballata di Cospito e L’attentato ad Adinolfi, dove si inneggia al ferimento del dirigente di Ansaldo Nucleare avvenuto nel 2012, sull’aria del canto polare L’attentato a Togliatti di Marino Piazza.

Intanto, sul fronte governativo, si segnalano due uscite del ministro degli Interni Matteo Piantedosi in parziale controtendenza rispetto alla campagna governativa sul «terrore anarchico». Tre giorni fa, a margine del Comitato per l’ordine e la sicurezza di Torino, il titolare del Viminale ha affermato che «c’è una situazione di massima attenzione in tutte le direzioni dovuta non solo agli ultimi episodi ma, con molto equilibrio, devo dire che non abbiamo certezza di episodi gravi dietro l’angolo.

Le manifestazioni che ci sono state le abbiamo affrontate e mi sento di confidare che ci sono i presupposti perché possa andare tutto bene». Ieri mattina a Catanzaro, Piantedosi ha fatto dichiarazioni sulle presunte connessioni tra anarchici e mafia che svelano una visione delle cose completamente opposta rispetto a quella di molti parlamentari della destra: «Bisognerebbe chiedere agli inquirenti, ma non è questo l’argomento su cui si è fondata la valutazione di chi di competenza sul 41 bis a Cospito».