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Da Istanbul a Ankara, il futuro lo decide l’edilizia pubblica

Da Istanbul a Ankara, il futuro lo decide l’edilizia pubblicaUn operaio in un cantiere di Istanbul – Getty Images

Amministrative in Turchia L’azienda statale Toki è sotto accusa per la gestione del sisma del 2023 e il condono. Imamoglu, dell’opposizione, è ricandidato a guidare la più grande città turca. A opporsi al partito di governo nella capitale è Mansur Yavas, sindaco uscente

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 30 marzo 2024

Tutti gli occhi sono puntati su Istanbul, la città più grande della Turchia e anche il punto di partenza della carriera dell’attuale Presidente della Repubblica, nel lontano 1994. Cinque anni fa, nel 2019, la vittoria dell’attuale sindaco, Ekrem Imamoglu, aveva chiuso il capitolo dei sindaci appartenenti al partito del governo, Akp. Quindi se le elezioni del 31 marzo riconfermassero la vittoria dell’attuale sindaco, forse si potrebbe parlare della nascita di un nuovo personaggio politico.

A differenza delle elezioni del 2019, Imamoglu corre soltanto con l’appoggio del suo partito Chp, situazione frutto di una serie di disaccordi registrati dopo le elezioni del 2023 tra i partiti d’opposizione. Invece il candidato della coalizione di governo, composta da Akp e Mhp, è l’attuale ministro dell’Ambiente, Murat Kurum. Un altro componente importante del governo, Yeniden Refah, partecipa alla gara con un proprio candidato. Quindi per entrambi i candidati la corsa sarà difficile.

MURAT KURUM mette in cima alla lista del suo programma elettorale la «riqualificazione urbanistica» con l’obiettivo di preparare Istanbul, che si trova in una zona sismica, all’arrivo di un tanto temuto terremoto, dopo più di cento anni. Kurum, nel sostenere il suo progetto, fa riferimento al suo passato sia da ministro che da amministratore della Toki (l’azienda di edilizia popolare del ministero dell’Ambiente). In quest’ottica, Kurum accusa l’attuale sindaco di non essersi preso cura di Istanbul in questi cinque anni di mandato. Inoltre, Kurum sostiene che Imamoglu abbia aumentato i debiti della città, non abbia risolto il problema del traffico, non abbia investito abbastanza nel trasporto pubblico e abbia trascurato la sicurezza.
Ekrem Imamoglu conduce la sua campagna facendo riferimento a ciò che ha realizzato nel suo mandato: «Nuove linee di metropolitana per 43 km, nuovi mezzi di trasporto pubblico su strada e mare, 16 nuove piazze, 28 nuovi centri di collocamento, 14 residenze per studenti (per la prima volta nella storia della città), 43 nuove biblioteche, 11 nuove mense popolari, un aumento del 36% nell’occupazione femminile e 12 asili comunali (per la prima volta)».

IN QUESTI cinque anni e durante la campagna elettorale, Imamoglu ha accusato la coalizione di governo di ostacolare il suo lavoro negando fondi, di condurre campagne di disinformazione sul suo operato e di aver utilizzato, in passato, il municipio come una risorsa di guadagno per la famiglia del Presidente della Repubblica e per le aziende vicine al governo. Inoltre, critica il suo principale avversario di essere estraneo alla città e ai suoi problemi e di aver gestito male i suoi incarichi in passato.
Infatti, l’azienda statale Toki amministrata da Murat Kurum negli ultimi venti anni, è stata spesso al centro di scandali. In Turchia esiste la «piattaforma delle vittime della Toki», che organizza frequentemente manifestazioni di protesta. Si tratta delle famiglie sradicate dalle loro case perché i quartieri in cui vivevano erano stati destinati ai progetti di «riqualificazione». Tuttavia, alcuni da cinque anni sono in attesa della consegna di una nuova casa, mentre altri si sono trovati costretti a ricomprare un’abitazione.

L’ENTE è finito sotto accusa anche dopo i terremoti del 2023. Toki ha realizzato tre bandi di appalto non pubblici, assegnando i lavori alle aziende vicine al governo, e su 319.000 case promesse alle persone colpite dal sisma (da consegnare entro un anno) ne sono state costruite finora soltanto 45.000. Infine, il partito che rappresenta Kurum, nel 2018, l’anno in cui è stato nominato ministro dell’Ambiente, ha introdotto un condono edilizio che è stato uno degli elementi che hanno causato i danni enormi del terremoto.

LA PARTITA ad Ankara invece sembra decisamente a favore dell’attuale sindaco, Mansur Yavas, candidato del Chp contro quello del governo, Turgut Altinok. Anche la vittoria di Yavas fu una “rivoluzione” in città, dopo 23 anni di dominio del sindaco del partito al governo. Secondo il sito ufficiale del sindaco, in questi cinque anni Yavas «ha lottato contro lo spreco delle risorse pubbliche, ha migliorato le infrastrutture nelle zone rurali della città, ha reso pubblici gli appalti trasmettendoli in diretta su internet, ha denunciato la corruzione dell’ex sindaco e ha aumentato i sussidi per le famiglie povere e per gli studenti». Altinok invece è stato il sindaco del secondo municipio più grande della capitale, Keçiören, per cinque anni. Turgut Altinok promette più sussidi per le famiglie povere e anche per gli studenti e i pensionati, miglioramento nel trasporto pubblico e più posti di lavoro.

LA CAMPAGNA elettorale, a livello mediatico, funziona a favore dei candidati governativi. Una serie di canali televisivi e radiofonici, in particolare l’emittente statale Trt, e un grande esercito di troll, lavorano a favore dei candidati del governo.
Senz’altro la gara più importante è quella di Istanbul. Secondo Ozer Sencar, il fondatore e l’attuale amministratore unico di una delle aziende di ricerca di mercato, MetroPoll, se Imamoglu dovesse vincere per la seconda volta, nel 2028 diventerà il nuovo Presidente della Repubblica e guiderà il Paese per i prossimi vent’anni.

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