Dopo appena una settimana da quando era rientrato nel carcere di Opera, Alfredo Cospito è tornato per ordine dei medici nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano.

L’anarchico, che è in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre per protestare contro il 41 bis cui è sottoposto dal maggio 2022, ha sospeso l’assunzione di integratori dal 24 febbraio, dopo il rigetto del suo ricorso presentato in Cassazione. Le condizioni di salute del 55enne pescarese sono apparse in «rapido deterioramento» al medico, consulente dell’avvocato Flavio Rossi Albertini, che lo ha visitato in carcere e che lo ha trovato «per la prima volta molto stanco e affaticato». Il dottor Andrea Crosignani aveva riferito che oltre ai liquidi, acqua e soprattutto tè, Cospito sta assumendo due cucchiai di zucchero e un cucchiaino di sale, e ha perso un altro chilo, arrivando a 70 chili di peso, soglia «limite» per un uomo della sua altezza.

Il detenuto rimane al 41bis anche in ospedale ma viene monitorato con attenzione per verificare se i suoi valori – «troppo alti rispetto al digiuno di mesi» – siano in realtà il segno di un malfunzionamento organico. Ci sarebbe anche un «possibile inizio di acidosi». Perciò è stato collocato in una stanza più vicina al reparto di terapia sub-intensiva. Una situazione delicata, insomma, che, come aveva detto il medico, potrebbe peggiorare all’improvviso.

L’anarchico della Fai era già stato ricoverato per più di due settimane al San Paolo ma poi i sanitari avevano ritenuto che le sue condizioni fossero «stabili» e non preoccupanti. L’avvocato Rossi Albertini, che ha incontrato ieri mattina il suo assistito senza notare alcun cambiamento, ha riferito di aver appreso del ricovero di Cospito solo in via ufficiosa. «Non posso sapere se dopo sia successo qualcosa ma – ha aggiunto – credo che lo spostamento sia dovuto a un abbassamento dei valori del potassio».

D’altronde Cospito è da 137 giorni in sciopero della fame. Ma c’è anche chi ha resistito molto di più: nelle carceri turche, per esempio, i membri del gruppo musicale Grup Yorum, perseguitati dal regime, sono morti dopo mesi di digiuno. Il bassista Ibrahim Gokcek ha resistito 323 giorni.