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Carceri minorili nel mirino della Lega, il gioco delle designazioni nel governo

Carceri minorili nel mirino della Lega, il gioco delle designazioni nel governoMappa degli Ipm in Italia

«Negli Ipm gli agenti indossino le divise»: l’ultima circolare del Dipartimento. «Inopportuno»: unanime il giudizio sulla scelta del nuovo Garante dei detenuti Turrini

Pubblicato circa 9 ore faEdizione del 4 ottobre 2024

C’è voluto un giorno per trovare le parole giuste per dirlo. Ma ieri, all’indomani della designazione del nuovo presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti dei detenuti da parte del Cdm, su indicazione del ministro Nordio, l’imbarazzo ha lasciato il posto ad un giudizio pressoché unanime di «inopportunità» della scelta.

A differenza che con il suo predecessore, il defunto Maurizio D’Ettore che era deputato di Fd’I, le perplessità sul nome di Riccardo Turrini Vita, ex magistrato, attuale vice capo del Dipartimento di giustizia minorile e per vent’anni dirigente del Dap, non riguardano l’orientamento politico della persona ma la confusione intrinseca che porta tra il ruolo di controllato e quello di controllore, per dirla con le parole dell’associazione Antigone. Da Magistratura democratica al Pd, da Avs ai Radicali, dall’Unione delle camere penali all’Associazione Coscioni, le riserve su una nomina che rischia di «minare l’autonomia» dell’autorità di garanzia sono molte. E di peso. Solo l’Anm augura all’ex magistrato buon lavoro per il «delicato compito», mentre il sottosegretario Sisto (FI) insiste per difenderne «esperienza, competenza e capacità».

Ma per la nomina effettiva di Turrini ci vorrà almeno un mese ancora, essendo necessari i pareri delle commissioni Giustizia di Camera e Senato e, soprattutto, la verifica della compatibilità da parte del Quirinale. Affinché il presidente Mattarella possa firmare il decreto di nomina, infatti, occorre che Turrini – così stabilisce la legge – si dimetta dalla pubblica amministrazione. Cosa che per il momento il diretto interessato non ha neppure annunciato.

Mentre invece è arrivato l’annuncio del sottosegretario leghista Ostellari riguardo l’ultima circolare emessa dal Dipartimento di Giustizia minorile – di cui Turrini Vita è ancora vice capo – che impone agli agenti di polizia penitenziaria, in servizio presso gli Ipm italiani, di «smettere gli abiti borghesi e indossare sempre l’uniforme». Per Ostellari non si tratta di una «deriva autoritaria» ma di una scelta per «tutelare il principio di autorevolezza che deve permeare l’esercizio della pubblica funzione, anche nella percezione degli utenti».

È una campagna, quella di Lega e Fd’I contro il sistema della Giustizia minorile, che ha dato i suoi frutti. Condotta a colpi di decreti, surplus di reati, campagne mediatiche sulle cosiddette «rivolte» e demonizzazione perfino dei minori non accompagnati. E, come rivelato dal dossier di Antigone, in effetti si può dire che il risultato perseguito è stato ottenuto: l’intero sistema, che fino a un anno fa era considerato in tutta Europa il fiore all’occhiello italiano, è ormai «ridotto al collasso» al pari di quello del carcere per adulti, come fa notare la dem Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale Infanzia. E c’è chi scommette che, dopo aver lasciato a FI la scelta del nuovo Garante dei detenuti, la Lega vorrà avere voce in capitolo nel designare almeno il sostituto di Turrini Vita al Dipartimento di Giustizia minorile.

Dal canto suo, FI sembra voler sottolineare sempre più la sua differenza su questi temi con il resto della coalizione di governo: ieri, in una conferenza stampa con il Partito Radicale, a bilancio dell’iniziativa «Estate in carcere», Tajani ha annunciato di aver «proposto alla commissione Giustizia della Camera di avviare un’indagine conoscitiva sulla situazione nelle carceri in Italia». Come se su questa emergenza ci fosse ancora qualche mistero da svelare. Un’indagine conoscitiva richiesta per di più dopo aver varato il decreto Carceri e aver partorito un ddl Sicurezza che, come ha detto ieri perfino l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, di sicurezza ha molto poco.

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