«Dicono che sono moribondo, non è così». Alfredo Cospito vuole che lo si scriva chiaramente, malgrado ancora non abbia alcuna intenzione di interrompere lo sciopero della fame iniziato il 30 ottobre scorso. Il suo obiettivo, dice, è l’abolizione del 41 bis: «Non è una battaglia per la mia liberazione ma contro il regime del carcere duro», che visto dall’interno dimostra tutta la sua spietatezza. «Un sistema inaccettabile». A riferirlo è il Garante nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma e la sua vice Daniela De Robert che ieri sono andati a fargli visita nel carcere “Bancali” di Sassari dove...