Sarà la Corte Costituzionale a decidere sul 41bis dell’anarchico Alfredo Cospito. Al termine di una giornata intensa sia dentro sia fuori dal tribunale di Torino, i giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno deciso di rinviare l’udienza al 19 dicembre, quando sarà data lettura dell’ordinanza di trasmissione degli atti alla Consulta, chiamata a deliberare sulla concessione delle eventuali attenuanti. Sono state accolte dunque diverse delle eccezioni presentate dai difensori di Cospito e di Anna Beniamino, accusati di strage politica per due bombe carta esplose nel 2006 nei pressi della caserma degli allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, senza vittime né feriti. Il Pg aveva chiesto l’ergastolo, mentre la difesa ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sulla «pena fissa» dell’ergastolo ostativo per la strage politica dal momento che, nel caso specifico, non ci sono state vittime.

«IN TUTTA EVIDENZA – hanno detto ai cronisti gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Gianluca Vitale – i fatti di Fossano, pur qualificati come strage, non possono essere ritenuti di uguale gravità e meritevoli di uguale pena rispetto alle stragi che hanno causato decine di morti nel passato». Se le eccezioni verranno accolte anche dalla Consulta, da ergastolo la pena scenderebbe a un periodo compreso tra i 21 e i 24 anni di reclusione.

Sia Cospito sia Beniamino sono già stati condannati in Appello rispettivamente a 20 anni e 16 anni e 6 mesi di reclusione nell’ambito del processo «Scripta Manent», ma la Cassazione aveva disposto un nuovo processo per entrambi. Cospito era stato riconosciuto inoltre colpevole della gambizzazione dell’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi avvenuta a Genova nel 2012. Per i giudici, poi, Cospito e Beniamino sarebbero gli ideologi della cosiddetta «Federazione Anarchica Italiana/Fronte Rivoluzionario Internazionale».

L’isolamento di Cospito era stato deciso lo scorso maggio dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia ed è ancora oggetto di discussione, con il ministro Carlo Nordio che ha di recente dichiarato di non essere intenzionato a rivedere questa scelta.

Manifestazione anarchica di solidarietà con Cospito fuori dal tribunale di Torino Foto Ansa

IERI MATTINA, mentre in aula andava in scena l’udienza, per le vie di Torino – tra il palazzo di giustizia e i Giardini Reali – un gruppo di duecento persone ha dato vita a un lungo corteo di solidarietà con gli inquisiti: scortati da decine di agenti in assetto antisommossa, i manifestanti hanno fatto esplodere diversi petardi e hanno lasciato molte scritte sui muri della città contro il 41 bis e per la libertà di Cospito e Beniamino. Un barista ha anche denunciato di essere stato aggredito. «Al fianco di Alfredo e Anna, stragista è lo Stato», recita uno degli striscioni, «41 bis è tortura», hanno scandito i manifestanti. In centoventi sono stati identificati dalle forze dell’ordine, che continueranno a indagare nei prossimi giorni visionando i vari filmati realizzati durante il corteo.

«È DAI TEMPI di piazza Fontana che ci accusano di strage – ha detto Lello Valitutti, storico militante anarchico, peraltro presente anche lui nella questura di Milano la notte che morì Giuseppe Pinelli -, neanche per la stazione di Bologna è stato formulato il reato di strage politica, e lo fanno oggi per due petardoni».

Cospito, ristretto in regime di carcere duro a Sassari, è in sciopero della fame ormai da un mese e mezzo, e durante l’udienza di ieri, collegato in videoconferenza, ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee. «Sono condannato in un limbo senza fine, in attesa della fine dei miei giorni – ha detto -. Non ci sto e non mi arrendo, continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro. La magistratura ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo avere più la possibilità di rivedere le stelle. Si è preferito l’ergastolo ostativo con l’assurda accusa di aver commesso una strage politica per due attentati dimostrativi, in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano né potevano uccidere o ferire nessuno. Poi, visto che dal carcere continuavo a collaborare con la stampa anarchica, si è deciso di tapparmi la bocca per sempre con il 41 bis».

In Aula, durante il processo alcuni anarchici inneggiano ai crimini commessi da Alfredo Cospito Foto Ansa

IN CHIUSURA, un gruppetto di anarchici presente in aula durante l’udienza ha intonato un coro: «Se vai col nucleare, ti tocca zoppicare», chiaro riferimento al ferimento di Adinolfi per cui Cospito è stato condannato. L’aula, a quel punto, è stata sgomberata.

 

 

 

 

 

RETTIFICA

Spett.le redazione del Manifesto,

nel vostro articolo del giorno 6 dicembre u.s. dal titolo “Cospito, deciderà la corte costituzionale” a firma di Mario di Vito si afferma che “Per i giudici, poi, Cospito e Beniamino sarebbero gli ideologi della cosiddetta “Federazione Anarchica Italiana / Fronte Rivoluzionario Internazionale”.
Tale affermazione attribuita ai giudici è frutto di errore e destituita di ogni fondamento ed è calunniosa nei confronti della nostra organizzazione e dei suoi associati.
La F.A.I., Federazione Anarchica Italiana, non ha ovviamente alcun legame con tali fatti. Vi invitiamo pertanto a provvedere ad una doverosa rettifica.
 
La Federazione Anarchica Italiana si è espressa contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis con questo comunicato clicca qui
La Federazione Anarchica Italiana è un’organizzazione che riunisce gruppi e individualità che si riconoscono nel Programma Anarchico, un programma di trasformazione radicale e rivoluzionaria della società, e che accettano un Patto Associativo che,
garantendo l’autonomia dei suoi membri, regola il funzionamento della Federazione. L’unico organismo incaricato di parlare a nome dell’intera Federazione è la Commissione di Corrispondenza, essa infatti, come previsto dal Patto Associativo, “esprime pubblicamente l’orientamento della Federazione Anarchica Italiana sulla base del Programma Anarchico dei deliberati dei
Congressi e dei Convegni, e delle consultazioni con le realtà federate”.

L’azione delle anarchiche e degli anarchici della FAI (Federazione Anarchica Italiana) si realizza nella propaganda, nell’intervento nei movimenti sociali, partecipando attivamente a percorsi di lotta autonomi da ogni istituzione, si realizza nell’organizzazione dal basso, fondata sull’autogestione e sul federalismo. Sui posti di lavoro e nelle piazze, nelle lotte contro le opere e gli impianti nocivi, nell’opposizione alla guerra, alle spese militari e alla militarizzazione, insieme a chi pratica libertà e autodeterminazione contro il patriarcato, nella difesa di spazi autogestiti, nella lotta per la casa, contro le politiche razziste e i lager per chi non ha documenti, al fianco di tutti coloro che, rifiutando la delega elettorale, praticano l’autorganizzazione e l’azione diretta. In questi e in molti altri contesti si concretizza l’impegno della Federazione Anarchica Italiana per una società senza stati né classi, di libere ed eguali. Convinti che la libertà non possa essere un’imposizione, sappiamo che solo la volontà e l’impegno collettivo e solidale degli oppressi e degli sfruttati potrà trasformare la società e porre fine all’autoritarismo dello stato e allo sfruttamento capitalistico.

Chi vuole conoscere le posizioni e l’attività della Federazione Anarchica Italiana può leggere, oltre a documenti e comunicati, anche il settimanale Umanità Nova e le sue altre pubblicazioni, rintracciabili su internet.
http://federazioneanarchica.org,
http://www.umanitanova.org

Certi di un vostro sollecito riscontro, porgiamo distinti saluti
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
Reggio Emilia