Tensione in Argentina per lo sciopero generale di oggi, il primo contro il nuovo presidente ultraliberista Javieri Milei e il suo Dnu, il “Decreto di necessità e urgenza” di 500 articoli che rivolta il paese da capo a piedi e assegna al governo alcuni poteri del parlamento.

Al principale sindacato argentino Cgt si sono unite decine di sigle sindacali e partiti, inclusa la peronista Union por la Patria.

Il segretario della Cgt Pablo Moyano ha detto che il sindacato «non si farà intimidire» dalla ministra dell’interno Patricia Bullrich, che di recente ha gravemente inasprito le sanzioni contro cortei e blocchi stradali. Milei intanto sta avanzando con molta fretta nell’iter di approvazione del decreto, anche a costo di negoziare con la cosiddetta «opposizione light».