Lavoro

Contratto firmato: c’è la parola «rider» ma per loro non vale

Contratto firmato: c’è la parola «rider» ma per loro non valeUn rider che lavora per un gigante della Gig economy

Logistica Adl e Si Cobas annunciano 4 giorni di mobilitazione

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 5 dicembre 2017

Un nuovo contratto nazionale firmato dai confederali, una nuova mobilitazione decisa dai sindacati di base. La logistica continua ad essere un settore in ebollizione dove le notizie si accavallano e non sempre se ne comprende la rilevanza.

SABATO, DOPO UNA LUNGA “no stop” durata cinque giorni Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e 25 associazioni datoriali hanno sottoscritto il testo che riguarda oltre 700mila lavoratori di un settore – logistica, trasporto merci e spedizioni – assai diversificato: dai facchini al personale viaggiante dell’autotrasporto.

Grande risalto è stata data all’introduzione della nuova figura dei «rider», i fattorini in bicicletta o in moto. Ma tutti i firmatari sanno benissimo che nessuno dei giganti delle gig economy – Deliveroo, Foodora, JustEat – entrerà mai a far parte delle associazioni di impresa, dominate da Confetra (trasporti e logistica) e Fedit (trasportatori). E dunque nessun «rider» sarà tutelato dal contratto, sebbene i lavoratori di Deliveroo con un documento rivendicativo spedito all’azienda abbiano chiesto di rientrarvi.

NEL MERITO IL CONTRATTO prevede un aumento medio di 108 euro, cui si aggiunge la quota una tantum di 300 euro. «Molto importante è aver garantito la clausola sociale in caso di cambio appalto e una selezione più precisa di chi subentra nel cambio. Ora l’auspicio è recuperare nel contratto anche la realtà cooperative», sottolinea la segretaria nazionale Filt Cgil Giulia Guida.
Ora il testo verrà discusso nelle assemblee dei lavoratori e – come da testo unico sulla rappresentanza – sarà valido solo se verrà votato dalla maggioranza nella consultazione che verrà fatta entro il 1° febbraio 2019, mentre è stato revocato lo sciopero previsto per l’11 e 12 dicembre.

PER IL SEGRETARIO GENERALE della Filt Cgil Alessandro Rocchi «il contratto marcia in parallelo al tavolo al ministero dello Sviluppo per contrastare le forme di caporalato e ispezioni per il rispetto della legge e delle condizioni di lavoro, previste dal contratto». Al tavolo però le imprese continuano a chiedere strumentalmente di essere considerate «servizio essenziale» ed entrare nella stringente legge sul diritto di sciopero in chiave anti cobas, mentre ieri la commissione Bilancio ha dichiarato inammissibile l’emendamento Sacconi alla manovra per rendere ancora più rigida la legge.

Da parte aziendale invece si sottolinea come si «svecchia significativamente l’impianto dell’orario di lavoro del personale non viaggiante, flessibilizzando diverse disposizioni concernenti gli autisti», commenta il presidente Confetra Nereo Marcucci.

PROPRIO SUL PUNTO della «maggior flessibilità sulle 13 ore» poggiano le critiche dei Cobas, che comunque non hanno partecipato alla trattativa. Di ieri poi è la notizia che Adl e Si Cobas hanno annunciato 4 giorni di mobilitazione contro Fedit: «Vogliamo aumenti salariali per tutti e l’estensione a tutto il settore della logistica dei risultati ottenuti con le lotte». Giovedì 7 dicembre prevista una mobilitazione nazionale.

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