Sale la tensione nella maggioranza, sulla linea rovente Italia Viva-Movimento 5 Stelle. Al centro della vicenda c’è il Russiagate, il caso delle presunte interferenze russe nelle presidenziali Usa del 2016 per portare Donald Trump alla Casa Bianca. Questa storia nasce in Italia, dai servizi guidati da Matteo Renzi, all’epoca capo del governo? Questa sarebbe l’ipotesi di Trump, che nell’agosto del 2019 manda Bill Barr, segretario alla giustizia, a incontrare il capo dei servizi Gennaro Vecchione. Sono i giorni convulsi della crisi della maggioranza tra 5 Stelle e Lega. Conte è alla ricerca di una collocazione internazionale indipendente.

Il vertice avviene nella sede del Dis. Ma, secondo le rivelazioni pubblicate su Repubblica, prosegue a cena in un ristorante romano. Ecco l’accusa a Conte: l’allora presidente del consiglio, audito in ottobre dal Copasir, non avrebbe riferito di questo ulteriore momento di confronto. Conte sostiene di non avere mai incontrato Barr e di non essere a conoscenza della cena. «Immagino sia stata motivata da cortesia istituzionale, piuttosto che dalla necessità di avere uno scambio riservato di informazioni», dice Conte. Poi precisa che Barr, all’epoca, oltre che ministro della giustizia era anche responsabile delle attività dell’Fbi sulla sicurezza nazionale. In questa veste aveva chiesto informazioni «tramite i nostri canali diplomatici ufficiali, in particolare attraverso il nostro ambasciatore negli Stati uniti». «Credo non sia mai successo che a una richiesta di informativa degli Usa attinente al piano dell’intelligence, le nostre istituzioni abbiano risposto con un rifiuto», è la difesa di Conte. E la relazione con l’endorsement di Trump a «Giuseppi» e la nascita del governo Conte Bis? L’avvocato riferisce che i due eventi non combaciano: «La richiesta di Barr risale a giugno, la crisi del governo Conte I all’8 agosto 2019».

I renziani, con il segretario del Copasir Ernesto Magorno, chiedono che Conte venga di nuovo sentito e insistono perché il Pd si schieri. I parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione rilanciano: «Conte ha sempre fornito piena disponibilità a riferire. Per fare chiarezza sulla vicenda, riteniamo sia utile audire tutte le parti in causa, a partire da Renzi».

«È possibile che il senatore Renzi non abbia mai sentito il dovere, in tutto questo tempo, di andare a riferire al Copasir su questi sospetti? – insiste Conte – Perché non va, come sempre ho fatto io, a riferire quel che sa? Cosa teme, di dover poi rispondere alle domande dei componenti del Copasir e di essere obbligato, per legge, a riferire tutta la verità?».