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Confini chiusi, economia da riaprire. Ma la cura Trump non c’è

Confini chiusi, economia  da riaprire. Ma la cura Trump non c’èTrump e consorte ieri alla Casa bianca per l'Earth Day – Ap

Stati Uniti Sospese 660mila green card. Nuova pioggia di miliardi su imprese. Anche quelle del presidente. Fauci ribadisce che allo stato attuale non esiste un farmaco

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 aprile 2020

Si sapranno più avanti, fa sapere Donald Trump, i dettagli riguardo il suo nuovo ordine esecutivo che sospende gli ingressi legali nel Paese per chi vuole venire a lavorare negli Stati uniti. La sospensione delle green card al momento riguarda le nuove richieste, durerà 60 giorni e non coinvolge quelle relative ai matrimoni o ai legami famigliari.

IL PRESIDENTE HA RITIRATO dall’ordine esecutivo lo stop ai programmi per i lavoratori agricoli stagionali dopo le critiche piovute dalle imprese. Stando a una prima stima il ban potrebbe interessare fino a 660mila persone.
«Firmerò presto il decreto – ha detto Trump – nel frattempo, anche senza l’ordine il nostro confine meridionale, grazie a 170 miglia di nuovo muro e 27 mila soldati messicani, è molto chiuso».

Il Paese, invece, Trump e i suoi lo vogliono riaperto al business quanto prima. Secondo il segretario al Tesoro Steven Mnuchin la maggior parte dell’economia Usa ripartirà entro la fine di agosto. «Non vediamo l’ora di avere la maggior parte dell’economia, se non tutta, aperta alla fine dell’estate», ha detto Munchin a Fox Business Network.

Intanto il Senato ha approvato un ulteriore pacchetto di aiuti da 484 miliardi di dollari da aggiungere ai 2.200 miliardi approvati meno di quattro settimane fa e subito esauriti. Il pacchetto riserva fondi non solo alle piccole imprese ma anche per ospedali e test. Alla fine, le piccole imprese avranno accesso a oltre 600 miliardi di dollari di aiuti federali in prestiti per l’emergenza.

Gli Usa si stanno attrezzando per sostenere ogni settore commerciale, incluso quello alberghiero. Gli hotel sono ora autorizzati a rompere i termini del contratto di locazione. A richiedere questa opzione c’è anche il Trump International hotel di Washington.

LA TRUMP ORGANIZATION, infatti, possiede e gestisce l’hotel che si trova in un edificio di proprietà federale in Pennsylvania Avenue. Di fatto il “padrone di casa” a cui va pagato l’affitto dell’albergo è l’amministrazione Trump, a cui Eric Trump, figlio del presidente, che gestisce l’hotel, ha chiesto una revisione del contratto.

La notizia è stata riportata dal New York Times, poche ore prima del briefing quotidiano della Casa bianca sul coronavirus. Trump ha detto di non sapere niente né di questa faccenda né delle nuove linee guida indicate dall’agenzia federale guidata dal dottor Anthony Fauci. Che affermano come allo stato attuale, purtroppo non esista un farmaco provato per il trattamento dei pazienti con coronavirus.

DA SETTIMANE FAUCI sottolineava la mancanza di prove scientifiche a supporto di qualsiasi potenziale trattamento, incluso uno definito da Trump un «punto di svolta», la combinazione di idrossiclorochina e azitromicina. Secondo il National Institutes of Health (Nih) questo mix va evitato «tranne che nell’ambito di uno studio clinico», a causa di «potenziali effetti tossici».

Più volte durante i suoi briefing quotidiani The Donald ha parlato di «una delle più grandi svolte nella storia della medicina» e invitato i malati gravi di coronavirus ad assumere la combinazione di medicinali, aggiungendo: «In fin dei conti, cosa avete da perdere?».

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