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Commissione Covid, la destra tira dritto Via Pd, 5S e Azione

Commissione Covid, la destra tira dritto Via Pd, 5S e AzioneVaccinazioni Covid a Roma foto – LaPresse

Commissione covid Presidenza a Fdi. L’ex premier pentastellato: «È una presa in giro degli italiani» e accusa Matteo Renzi

Pubblicato 8 giorni faEdizione del 19 settembre 2024

La commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia è partita con il piede sbagliato. Alla seduta di insediamento di ieri mattina non hanno partecipato i parlamentari di Avs, Pd, Autonomie e Azione, polemici con l’indirizzo dato alla Commissione dalla maggioranza. Presenti ai lavori quelli del Movimento 5 Stelle, che però non hanno partecipato al voto per presidenza e segreteria della Commissione, lasciando così vacanti due poltrone su cinque.
La maggioranza si è votata da sola la presidenza affidata al senatore bolognese Fdi Marco Lisei.

UNA VICEPRESIDENZA è finita al dentista catanese e meloniano Francesco Ciancitto, e uno dei due posti di segreteria al forzista Stefano Benigni da Alzano Lombardo, centro della Valseriana tra i più colpiti dal coronavirus.
La renziana Raffaella Paita ha rifiutato l’altra vicepresidenza ritenendo «che spetti al partito di opposizione maggiormente rappresentato, il Pd». Ma ha ribadito la «piena convinzione della necessità di fare chiarezza sulla vicenda della drammatica pandemia». Così la sua poltrona è rimasta vuota insieme a quella del secondo segretario. «Abbiamo lasciato liberi i due posti perché le opposizioni possano eleggere chi riterranno» ha detto Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia vicino ai movimenti No Vax e uno dei più accesi fautori della necessità di un’inchiesta. «Credo che non abbia precedenti l’assenza di rilevanti gruppi parlamentari alla partenza di un organo costituzionale», ha aggiunto auspicandone tuttavia il rientro.

A MALAN HA RISPOSTO la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga. «La Commissione d’inchiesta sul Covid – dice – è un’inaudita forzatura perché è il tentativo della maggioranza di mistificare la realtà dei fatti. Ha l’obiettivo, infatti, di creare una versione alternativa degli eventi, con l’unico scopo di attribuire colpe e responsabilità politiche a chi allora aveva la responsabilità di quelle scelte e che oggi per la maggioranza è solo un avversario politico. Ne è la prova l’esclusione dell’operato delle Regioni che hanno una competenza primaria nella gestione e nell’organizzazione della sanità nei propri territori».

L’inchiesta sul Covid è un’inaudita forzatura perché è il tentativo della maggioranza di mistificare la realtà dei fattiChiara Braga, Pd

LA LUNGA GESTAZIONE della Commissione, che parte dopo quasi due anni di legislatura nonostante fosse nel programma della destra, si spiega con i contrasti tra destra, renziani e centro-sinistra sul suo raggio d’azione. La Commissione, a cui parteciperanno quindici deputati e altrettanti senatori, dovrà riesaminare moltissimi aspetti dell’emergenza: dalla mancata applicazione di un piano anti-pandemico all’organizzazione delle vaccinazioni, dall’acquisto delle mascherine a quello dei famigerati «banchi a rotelle» (un pallino di Matteo Renzi insieme alle «primule» volute dall’ex commissario Domenico Arcuri). Ma appunto non verrà toccato l’operato delle Regioni e in particolare della criticatissima giunta lombarda guidata dal leghista Attilio Fontana e dall’(allora) assessore al welfare Giulio Gallera di Forza Italia.

ALLA SEDUTA di ieri era presente il leader M5S Giuseppe Conte, non tenero con una Commissione che lo porrà spesso sul banco degli accusati. L’ex presidente del consiglio parla di «una presa in giro» degli italiani perpetrata «con la complicità di Matteo Renzi». Ma ha chiarito che «noi del Movimento 5 Stelle abbiamo rispetto delle istituzioni e io non ho nulla da nascondere».

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