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Come sopravvivere alle cene con tanto affetto e qualche biscottino

Come sopravvivere alle cene con tanto affetto e qualche biscottino

Capiterà nelle prossime settimane che le occasioni sociali nelle quali consumare cibi ritenuti «poco salutari» si moltiplichino. E, con queste, frustrazioni (se si resiste) e sensi di colpa (se si […]

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 1 dicembre 2022

Capiterà nelle prossime settimane che le occasioni sociali nelle quali consumare cibi ritenuti «poco salutari» si moltiplichino. E, con queste, frustrazioni (se si resiste) e sensi di colpa (se si cede). Da confessare, passate le feste, al nutrizionista di fiducia. Non c’è proprio una alternativa?
Premesso che ciascuno dovrebbe, almeno a partire da una certa età, conoscersi e dunque essere in grado di fare i conti con le proprie peculiarità e le proprie esigenze, occorre dire che nessun alimento è nocivo in sé. Paracelso (medico svizzero vissuto a cavallo del 1500) affermava, soprattutto a proposito dei farmaci, che «è la dose che fa il veleno». In realtà quello che vale per i farmaci è vero anche a tavola e per tutto quello che capita nella vita («Il troppo stroppia»). Per tornare alle tavolate delle prossime feste, è allora soprattutto una questione di dosi, ovvero di porzioni e di frequenze.

Non fa bene, soprattutto alla nostra mente, pensare che un piccolo assaggio possa produrre chissà quali sconquassi metabolici. Senza contare che, dopo una cena fra amici o un pranzo al ristorante, c’è sempre la possibilità di bilanciare gli eventuali eccessi adottando, nei giorni successivi, comportamenti più adatti alle nostre esigenze. Ad esempio digiunando per una sera, ma anche aumentando per qualche giorno il consumo di frutta e verdura oppure rinunciando (per lo meno al di fuori delle feste comandate) a carne e formaggi a favore di noci e legumi, ecc.
Nelle prossime settimane assaporiamo piuttosto, e a volontà, il nutrimento più importante servito durante pranzi e cene con amici e famigliari: affetto, buone relazioni, solidarietà, allegria. E se volete far felici chi vi invita portate in dono una piccola confezione di biscotti fatti da voi. Non è difficile: un paio d’etti di farina semintegrale, mezzo bicchiere di succo di mela (nel quale metterete a bagno per una notte cento grammi di uvetta), un altro mezzo bicchiere di olio extra vergine d’oliva, un pugno generoso di mandorle e nocciole (da tritare finemente), un cucchiaino di lievito istantaneo per dolci, un pizzico di sale.

Amalgamate il tutto, aggiungete gli aromi graditi (zenzero fresco, buccia d’arancia, noce moscata, chiodi di garofano, cannella, ecc.). Dall’impasto steso ricavate dei biscotti e infornateli per un quarto d’ora. A fuoco moderato per non farli scurire troppo.

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