Non sarà facile dimostrare quale fosse la reale funzione – logistica o di intelligence – degli ufficiali russi sbarcati a Bergamo nel marzo del 2020 in piena crisi pandemica. Più trasparente, se così si può dire, è stato l’obiettivo dell’operazione «Sputnik», altro canale aperto tra Mosca e Roma grazie a un abile utilizzo dell’emergenza pandemica: spaccare la strategia europea sui vaccini, portando ogni Stato a muoversi per conto proprio su Sputnik e forse anche su altri fronti. Invece di negoziare con l’Unione europea, i ricercatori russi provarono ad aggirare l’Agenzia europea del Farmaco (Ema), inviando la richiesta di autorizzazione dello...