Visioni

Com’è horror la swinging London

Com’è horror la swinging LondonAnya Taylor in una scena di «Last Night in Soho»

Venezia 78 Delude «Last Night in Soho», il nuovo film di Edgar Wright presentato Fuori concorso

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 settembre 2021

Eloise viene dalla provincia, vuole diventare fashion designer e sogna di andare a Londra, la metropoli tentacolare da cui la nonna che l’ha cresciuta la mette in guardia come dai maschi predatori e carogne. Il fatto è che la mamma di Eloise è stata travolta dalla ricerca di sé in città e si è suicidata, un trauma terribile per entrambe. Così quando la ragazza ottiene l’agognata borsa di studio la nonna non può che coprirla di raccomandazioni. Inizia nel più classico dei modi Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright – Fuori concorso- in cui si intrecciano i destini di due giovani donne attraverso il tempo intorno al motivo del «vorrei essere famosa ma sono finita male» – ma il capolavoro Io la conoscevo bene è assai lontano. Wright sceglie la cifra dell’horror che confeziona tra patina vintage swinging London più a luci rosse che Rolling Stones (poi Eloise ascolta solo Petula Clark) e confusi ammiccamenti al #Me Too, in un film la cui presenza al Lido si spiega solo per il cast di star a cominciare dalle protagoniste, la «Regina degli scacchi» Anya Taylor-Joy e Thomasin McKenzie vista appena in Old di Shyamalan. Tra loro Terence Stamp, forse l’unico vero omaggio a quella Londra dei Sessanta.

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