Il figlio del Presidente Joe Biden, Hunter, 54 anni, è stato giudicato colpevole da una giuria federale del Delaware di aver acquistato una pistola mentendo sulla sua tossicodipendenza, e rischia da una multa massima di 750.000 dollari a ipotetici 25 anni di carcere. È la prima volta che il figlio di un presidente in carica viene processato e giudicato colpevole.

I fatti risalgono al 2018, quando il secondogenito del presidente avrebbe acquistato una pistola in un negozio di armi, senza dichiarare sul modulo d’acquisto di essere tossicodipendente da crack e cocaina. Secondo la tesi del suo avvocato, quando Hunter Biden comprò l’arma era uscito da un centro di riabilitazione, quindi non era un tossicodipendente, ma su questo punto molti esperti legali si sono divisi. Per questo la giuria ha deliberato che quando il figlio del presidente ha acquistato il revolver Colt Cobra Special calibro 38, e non ha spuntato la casella del modulo d’acquisto in cui veniva chiesto se fosse tossicodipendente, ha mentito.

UNA SETTIMANA dopo l’acquisto della pistola l’allora compagna di Hunter, che ha testimoniato per l’accusa, si liberò dell’arma gettandola in un cestino dei rifiuti che si trovava fuori un minimarket. A recuperarla, e consegnarla alla polizia, è stato un uomo che raccoglieva le lattine vuote dalla spazzatura.

Quella commessa da Biden jr è una violazione che solitamente non viene scoperta, e che soprattutto non viene perseguita. Nel 2019 negli Stati uniti sono state vendute 27 milioni e mezzo di armi da fuoco, 478 acquirenti hanno mentito sul modulo d’acquisto e 298 sono stati processati, ma solo perché hanno commesso un crimine con l’arma che avevano acquistato illegalmente. Quando questa infrazione viene scoperta, gli agenti si limitano solitamente a sequestrare l’arma e a fare una contravvenzione.
Dopo la lettura del verdetto raggiunto dai 12 giurati, la giudice Maryellen Noreika non ha fissato una data per l’annuncio della sentenza, spiegando che viene solitamente fissata 120 giorni dopo il verdetto, il che porta a metà ottobre, poco prima del voto.

Hunter Biden è incensurato per cui è probabile che la pena sarà di entità assai inferiore a centinaia di migliaia di dollari o ad anni di carcere e nel frattempo, stando a quanto riferisce la Cnn, in attesa della sentenza il figlio del presidente non dovrà andare in carcere.

IL VERDETTO è arrivato a distanza di un anno da quando Biden Jr sembrava essere sulla buona strada per evitare il processo, grazie a un patteggiamento con l’accusa poi respinto dalla giudice federale.
Questa condanna è causa di forte imbarazzo per il presidente, e non solo perché suo figlio ha guai legali, ma per la natura stessa di questi guai: Hunter è stato condannato per possesso illegale di un’arma da fuoco proprio nel giorno in cui suo padre aveva in calendario un intervento ad una conferenza per il controllo delle armi, di cui il presidente è un grande sostenitore.
«Come ho detto la scorsa settimana – ha dichiarato Joe Biden – accetto il risultato e continuerò a rispettare il processo, mentre Hunter pensa di fare appello. Jill e io ci saremo sempre per Hunter. Niente cambierà questa cosa».

Al momento dell’inizio del processo, Biden aveva diffuso una dichiarazione in sostegno del figlio: «Sono un presidente, ma sono anche un padre. Io e Jill amiamo nostro figlio e siamo orgogliosi dell’uomo che oggi è diventato. La resilienza di Hunter di fronte alle avversità e la forza che ha mostrato nella sua disintossicazione sono state fonti di ispirazione».

UN GIURATO che ha parlato con la Cnn ha rivelato che inizialmente la giuria era divisa: sei favorevoli alla condanna e sei che inizialmente volevano emettere un verdetto di non colpevolezza. «Non credo che Hunter Biden debba andare in prigione», ha aggiunto il giurato.