La temperatura media in Europa tra giugno e agosto 2022 è stata di 1,34°C superiore a quella media stagionale nel periodo 1991-2020: in pratica, quella che sta finendo è l’estate più calda in Europa negli ultimi trent’anni. Il record precedente era stato stabilito solo lo scorso anno: nel 2021, però, la temperatura media era stata inferiore di 0,4°C. L’estate del 2003, forse il momento in cui abbiamo fatto per la prima volta i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici, era stata più fresca di 0,6°C.

I dati sono stati diffusi dal Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea e finanziato dall’Unione europea. In agosto le temperature europee sono state superiori alla media in particolare nella parte orientale del continente, ma fin da giugno e luglio erano al di sopra della media nell’area Sud-occidentale, dove si sono concentrate le ondate di calore. L’agosto 2022 è stato anche molto più secco rispetto alla media in gran parte dell’Europa occidentale e in alcune aree dell’Europa orientale, mentre è stato più umido in Scandinavia e in alcune aree dell’Europa meridionale e sud-orientale.

Secondo Freja Vamborg, ricercatore del Copernicus Climate Change Service, «un’intensa serie di ondate di calore in tutta Europa, combinate con condizioni di insolita siccità, hanno portato a un’estate estrema, che ha battuto tutti i record in termini di temperatura, siccità e attività degli incendi in un alto numero di regioni europee». Le ondate di calore oltre all’Europa hanno coinvolto la Cina centrale e orientale per tutti e tre i mesi estivi. Anche il Nord America, il Nord-ovest dell’Africa, il Giappone e la Russia orientale hanno vissuto una delle estati più calde della storia. In Europa nel mese di agosto le temperature medie hanno registrato un +1,72°C rispetto alla media 1991-2020, ben 0,8°C in più rispetto al precedente record del 2018 e 0,9°C rispetto al 2003, al 2010 e al 2015.

Gli effetti di queste temperature straordinarie sarebbero alla base, secondo l’Istituto nazionale di statistica, dell’eccesso di decessi registrati in Italia nel mese di luglio di quest’anno. In un mese, infatti, sono morte 62mila persone, un numero superiore di circa il 20% rispetto a quello degli anni precedenti, anche agli anni 2020 e 2021 caratterizzati dagli effetti della pandemia da Covid-19. «L’incremento dei decessi del mese di luglio del 2022 potrebbe essere in buona parte dovuto all’eccezionale e persistente ondata di caldo che sta caratterizzando l’estate nel nostro Paese e in molti altri paesi dell’Europa dove si osserva, infatti, un fenomeno analogo» scrive l’Istat in una nota diffusa alla fine di agosto. «Un livello simile – ricorda – ci fu nel 2015 per effetti climatici, con incrementi dei decessi molto accentuati nei mesi freddi e caldi dell’anno».

In Italia, secondo i dati diffusi dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, la temperatura media nell’estate del 2022 è stata di oltre 2 gradi superiore rispetto alla media registrata tra il 1991 e il 2020. A meno di una riduzione delle emissioni, i rischi saranno sempre più alti: «La serie di ondate di calore europee di quest’estate è stata causata da particolari modelli meteorologici, ma le temperature registrate sono state più calde di quanto sarebbero state a causa dei cambiamenti climatici» afferma Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service (C3S). «Con il riscaldamento del clima, l’Europa sperimenterà ondate di calore più frequenti e più intense». Siamo allo stesso tempo causa e vittime dei cambiamenti climatici.