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«Cinquanta voti o ti tolgo il saluto». Il caso delle amministrative 2021

«Cinquanta voti o ti tolgo il saluto». Il caso delle amministrative 2021

L'inchiesta Nell’inchiesta «Echidna» della Procura di Torino sulle mani della ‘ndrangheta negli appalti relativi alla manutenzione di strade e autostrade, in particolare l’A32 Torino-Bardonecchia, spunta un caso di voto di scambio, […]

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 6 aprile 2024

Nell’inchiesta «Echidna» della Procura di Torino sulle mani della ‘ndrangheta negli appalti relativi alla manutenzione di strade e autostrade, in particolare l’A32 Torino-Bardonecchia, spunta un caso di voto di scambio, «non di carattere mafioso», riguardante le elezioni amministrative del 2021. Nel mirino degli inquirenti sono finite le disinvolte manovre del politico e manager Salvatore Gallo, 83 anni, dirigente in pensione di Sitaf (la concessionaria dell’A32), già potente notabile craxiano ai tempi del Psi, poi discusso «signore delle tessere» nel Pd, nonché padre del consigliere regionale dem Raffaele Gallo.

«Se non mi trovi cinquanta voti ti tolgo il saluto». Così diceva al telefono Salvatore Gallo, indagato per corruzione elettorale ed estorsione. Voti non per sé, ma per uno dei tanti candidati del Pd da piazzare in consiglio comunale o nelle circoscrizioni vicini alla sua associazione Idea-To di «area socialista». Al suo interlocutore aveva fatto un favore: un intervento medico in tempi rapidi. E, poi, compaiono svariate pressioni, come quella nei confronti di un candidato in circoscrizione 4, dipendente Sitaf, che viene così rimproverato: «Se non sostieni anche i miei sei licenziato».

Pacchetti di voti – secondo gli inquirenti – in cambio di un’assunzione, una promozione, una nomina in qualche ente o fondazione, una pratica, un aiuto qualsiasi. I magistrati torinesi hanno così fotografato uno spaccato della «politica clientelare» di Gallo all’ombra della Mole, «consistente nel favorire amici e sostenitori privati nell’ottenimento di alcune concessioni e autorizzazioni dalla pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti per i propri candidati».

Le intercettazioni sono finite a margine dell’inchiesta «Echidna», che pone il faro soprattutto su Sitalfa (controllata di Sitaf), la società che si occupa della manutenzione dell’autostrada è entrata nel mirino della Dda per rapporti poco chiari con un’azienda in odore di ‘ndrangheta. Gallo non c’entrerebbe con questi aspetti, però, monitorando le sue conversazioni gli inquirenti hanno trovato indizi di spese improprie (peculato) e, soprattutto, le tracce del suo attivismo, irrefrenabile anche dopo gli 80 anni: «Conosce tutti e sa come muoversi».

Alle elezioni del 2021 si fa promotore di una massa di candidati. Fra consiglio comunale e circoscrizioni ne fa vincere otto. «Quel caz … di Gallo li ha nominati tutti», commenta al telefono l’ad di Sitalfa, Roberto Fantini, ora ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa. «È il viatico – scrive il gip – per acquisire maggiore potere e orientare le scelte» della Pa. Ma poi le cose non vanno come sperato. Al momento di nominare gli assessori, l’attuale sindaco Lo Russo non chiama nessuno del gruppo Idea-To, preferisce «persone competenti sulle materie specifiche». Gallo si consolerà con la nomina di un suo sodale a vicedirettore generale del Comune.

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