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Cia, Gina Haspel fa «autocritica» sulle torture

Cia, Gina Haspel fa «autocritica» sulle tortureGina Haspel con Jared Kushner, genero di Donald Trump

Audizione al Senato Usa Appena nominata direttore deve difendersi da accuse per il waterboarding nel 2002 in Thailandia

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 10 maggio 2018

È cominciata la testimonianza preliminare al Congresso di Gina Haspel, nominata direttore della Cia. Davanti alla commissione Intelligence del Senato, Haspel ha cominciato parlando sia della sua partecipazione, nel 2002, a interrogatori tramite torture e waterbording in Thailandia, sia della distruzione di circa 100 videocassette dove erano filmate queste pratiche, dichiarando di aver alzato i propri standard etico morali, da allora.

Ad essere sottoposto a questo tipo di interrogatori è stato anche Khalid Shaikh Mohammed, principale architetto degli attacchi del 9/11, e alla vigilia dell’audizione di Haspel proprio lui è stato artefice di una nuova svolta, chiedendo a un giudice di Guantanamo il permesso di condividere con la Commissione una mozione che include sei specifici paragrafi di informazioni su Haspel, che i suoi avvocati ritengono siano importanti.

Non si sa ancora cosa il giudice di Guantanamo riterrà opportuno fare, ma poco dopo la divulgazione di questa notizia Haspel ha dato ai giornalisti la dichiarazione di apertura per la sua udienza di nomina: «Avendo servito in un periodo tumultuoso, posso ora offrire il mio impegno personale, chiaro e senza riserve, che sotto la mia guida la Cia non riavvierà alcun programma di detenzione e interrogatori di questo tipo».

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