Centro di accoglienza di Torino pieno, alla fine interviene il Viminale. Forse
Immigrazione I migranti del Cas di via Traves potrebbero essere smistati. Magi (+Europa): «Le persone, oltre a occupare tutti i moduli, sono nelle tende posizionate sotto la tettoia e in altri angoli»
Immigrazione I migranti del Cas di via Traves potrebbero essere smistati. Magi (+Europa): «Le persone, oltre a occupare tutti i moduli, sono nelle tende posizionate sotto la tettoia e in altri angoli»
Solo pochi giorni fa la Prefettura avrebbe chiesto al Comune di Torino di prorogare la concessione, che scade il 30 settembre, per l’utilizzo dell’hub di prima accoglienza per migranti in via Traves, quartiere Vallette, periferia Nord della città. Una struttura satura e vicina al collasso. Ora, arriva il cambio di programma: via subito. Ed è facile dedurre nell’ultima decisione nuove pressioni governative, che testimoniano però una confusione nonché un’assenza di programmazione nella gestione dell’accoglienza da parte dell’esecutivo Meloni.
A dare notizia dell’inversione di rotta è stato il sindaco Stefano Lo Russo, a margine di un incontro in Regione sulla mobilità. «Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione formale, ma dalle interlocuzioni informali – ha dichiarato Lo Russo – parrebbe esserci l’intenzione del ministero dell’Interno di liberare via Traves entro pochi giorni smistando fuori regione, in altri Cas (centri di accoglienza straordinaria), le persone che sono in quel centro. Attendo a breve la nota formale di questa intenzione espressa in una riunione al Viminale».
Nella struttura di via Traves, gestita dalla Croce Rossa, nelle ultime settimane si è arrivati a ospitare in certi momenti fino a 500 migranti su una capienza di 180, in particolare giovani provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana. Sono stati divisi tra moduli prefabbricati e tende provvisorie, con due docce e pochi bagni disponibili. Una situazione allo stremo e nonostante ciò il ministero dell’Interno avrebbe continuato a inviare, qui, persone. La struttura dovrebbe tornare, ora, nella disponibilità della città di Torino per l’emergenza freddo, ma senza, però, risolvere il problema dell’accoglienza.
«La città di Torino – dichiara l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli – è e resta una città accogliente che richiama il governo alle sue responsabilità, cioè a una gestione razionale e umana del fenomeno migratorio. Siamo come sempre disponibili a collaborare nell’ottica di una tutela della dignità delle persone e nella prospettiva di una loro integrazione».
Ieri mattina, il deputato di +Europa, Riccardo Magi, accompagnato dal consigliere comunale Silvio Viale, ha fatto visita all’hub di via Traves: «Abbiamo visto la struttura ed è difficile definirlo un centro di accoglienza. Le persone, oltre a occupare tutti i moduli, sono nelle tende posizionate sotto la tettoia e in altri angoli. Abbiamo appreso in maniera informale che domani (oggi, ndr) un centinaio di migranti dei quattrocento presenti verranno trasferiti in Sardegna. A questo proposito presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi per avere delle risposte ufficiali». Secondo Magi, il governo ha scaricato l’emergenza migranti sulle amministrazioni locali, «una disorganizzazione» riscontrata anche a Lampedusa e a Gradisca, che evidenzia la mancanza di «una qualsiasi pianificazione per l’accoglienza».
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